I premi di cassa malati e il lobbismo a Berna

Anche se mancano ancora alcuni giorni all’annuncio ufficiale, è già possibile fare una previsione sui premi di cassa malati 2024. Nelle scorse settimane sono state infatti pubblicate le prime cifre che pronosticano – ancora una volta! – pesanti aumenti, con il Ticino che appare – ancora una volta! – tra i cantoni più colpiti.

Negli ultimi vent’anni i premi sono esplosi (+142%), mentre i salari e le pensioni sono cresciuti solo lievemente. Allo stesso tempo i sussidi di cassa malati non sono stati aumentati sufficientemente per coprire gli aumenti dei costi sanitari e la vita in generale è diventata più cara. Le conseguenze si fanno sentire soprattutto sul potere d’acquisto delle fasce più fragili e del ceto medio. Urge quindi agire con misure mirate per sostenere chi non riesce a far fronte ai costi crescenti, premi di cassa malati in testa.

La settimana scorsa l’assemblea federale ha discusso del controprogetto alla nostra iniziativa che chiede che nessuno debba pagare più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi. Quando l’assicurazione malattia obbligatoria è stata introdotta, l’obiettivo del Consiglio federale era che il limite massimo fosse l’8%: oggi arriviamo a picchi del 19%! Approvando l’iniziativa si farebbe quindi un primo passo verso premi in base al reddito – con l’obiettivo a medio termine della creazione di una cassa malati pubblica.

Purtroppo la destra non solo non ha sostenuto la richiesta del limite al 10%, ma neppure il compromesso iniziale. L’iniziativa prevede un contributo federale aggiuntivo di 3,7 miliardi per i cantoni per finanziare i sussidi. Il controprogetto di compromesso iniziale prevede invece 2,2 miliardi aggiuntivi. A passare, grazie al voto di UDC-PLR-Il Centro, è stato il controprogetto insufficiente del Consiglio degli Stati, che aumenta i sussidi di 360 milioni di fronte agli aumenti dei premi stimati a 2 miliardi di franchi per l’anno prossimo. Non ritireremo quindi l’iniziativa e si andrà al voto popolare in primavera 2024.

Nonostanti i costi sanitari siano da anni in cima alla lista delle preoccupazioni della cittadinanza svizzera, la maggioranza di destra fa «orecchie da mercante». Il motivo è evidente: fino a che in Parlamento siederanno lobbisti come il consigliere nazionale del Centro Lorenz Hess, che riceve 164.000 franchi per la presidenza del Consiglio di amministrazione di Visana, non ci sarà la volontà politica per contenere i costi e sgravare gli assicurati. Il suo è un esempio tra tanti purtroppo: da anni le associazioni Lobbywatch e Transparency International denunciano la forza delle lobby legate alle casse malati e alle cliniche private all’interno del Parlamento. Il 22 ottobre, ricordiamoci chi si batte davvero per diminuire i premi di cassa malati e chi invece si intasca i soldi delle lobby.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 22 settembre

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