“Dolcetto o scherzetto” è l’allegra minaccia che tutti i bambini e le bambine recitano alla porta dei vicini di casa nella notte di Halloween. Lo scherzetto l’hanno fatto nella notte di lunedì 10 febbraio i consiglieri comunali Plr di Lugano ai leghisti e uddicì presentando un paio d’ore prima della seduta del Consiglio comunale (Cc) un emendamento al messaggio municipale. Si chiedeva al legislativo un credito di costruzione di 2,7 milioni di franchi per l’adozione di nuove zone con moderazione di velocità 30/20 km all’ora in alcune aeree residenziali ritenute sensibili con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e la qualità di vita sul territorio cittadino. L’emendamento Plr – un taglio di 900mila franchi per i nuovi totem e di 400mila per le «situazioni non prevedibili» – è stato approvato in votazione finale con 32 voti favorevoli e 25 contrari. Trattandosi di un credito di investimento occorreva la maggioranza assoluta di 31 voti. Uno scherzetto, una «giravolta in stile Lambiel» (cit.) che ha fatto infuriare la Lega e i loro cuginetti Udc, convinti dell’astensione dei liberali e, di conseguenza, della fucilazione del messaggio municipale. Per cui, ecco che «il referendum è doveroso», ma anche molto rischioso. Perché “le balle” hanno le gambe corte e la “gente” che vive nelle aree residenziali dei quartieri lo sa. Basterebbe infatti leggere le 19 pagine del messaggio municipale 11552, oggetto della votazione, per capirlo.
Ma come dice il sindaco leghista Michele Foletti, «chi parla della generalizzazione della moderazione del traffico è in malafede» (laRegione, 10 febbraio). Concetto ribadito dalla municipale Karin Valenzano Rossi, responsabile del dossier, nel giorno di S. Valentino, con un messaggio d’amore alla destra: «Non verrà messo a Lugano alcun limite generale di 30 km/h. Sulle strade di scorrimento delle auto e del trasporto pubblico il limite generale rimarrà di 50 km/h. Nessuna misura punitiva contro chi guida, né limitazioni generalizzate della mobilità privata». E ancora: «Sono anch’io un [’] automobilista e comprendo appieno lo spauracchio di un simile scenario, che non è minimamente voluto né previsto a Lugano: sicuramente non da me o da questo Municipio» di destra (Corriere del Ticino, 14 febbraio).
Non vogliamo crederle? Che poi ci sia così tanto amore nel Plr e nella Lega è da verificare: lo spazio che divide le poltroncine dei municipali da quelle dei consiglieri sta diventando un problema grosso come la copertura della ‘trincea ferroviaria Ffs’ di Massagno. E già che parliamo di problemi, ce ne sarebbe un altro, anch’esso grosso come il “Palacongressi di là da venire”, per un Paese normale: il conflitto di interesse, ma forse più di personalità, tra il municipale Lorenzo Quadri (nei giorni feriali) e il giornalaio Lorenzo Quadri (nel fine settimana): ne fa fede l’articolo pubblicato a p. 3 sull’ultimo numero del settimanale indipendente dalla Lega, firmato Lorenzo Quadri. Visto che non c’è più il rispetto della collegialità e che viviamo in un tempo gramo, in cui i bulli sgovernano, invito l’amico Raoul Ghisletta a seguire le orme del collega Quadri e a pubblicizzare ogni volta la sua contrarietà per le decisioni prese dall’esecutivo di cui fa parte, cioè ogni settimana.
Articolo di Aurelio Sargenti, PS Lugano, pubblicato su laRegione l’18 febbraio