Votiamo NO alla fregatura della tassa di bollo!

Le grandi multinazionali, le banche e le assicurazioni sono le principali beneficiarie dell’abolizione della tassa di bollo. I cittadini e le cittadine non ci guadagneranno nulla, anzi: saranno chiamati a colmare l’ammanco creatosi pagando più imposte o subendo tagli al servizio pubblico. Non facciamoci fregare e diciamo NO all’ennesimo regalo fiscale a chi non ne ha bisogno.

Ti ricordi la RIE III, la Riforma III dell’imposizione delle imprese? La fregatura miliardaria con cui, qualche anno fa, i borghesi volevano arricchire i bilanci delle multinazionali e degli azionisti? Il PS praticamente da solo è riuscito ad impedire questa modifica, mettendo già allora in guardia dal trucchetto usato dai promotori in Parlamento: parti importanti della riforma sono state tolte, per poi includerle nuovamente passo dopo passo in un momento successivo. La famosa tattica del salame. Questa includeva anche l’abolizione della tassa di bollo, sulla quale andiamo a votare questo febbraio. L’abolizione della tassa di bollo sull’emissione di titoli non è la prima fetta ad essere tagliata. Anzi, è già scomparso un gran pezzo del salame. Per anni la politica fiscale della maggioranza borghese ha perseguito un solo obiettivo: meno tasse per grandi aziende e per i loro azionisti. Nel frattempo le persone del ceto medio e basso sono sempre più sotto pressione: alla fine saranno tassati unicamente i salari, le pensioni e i consumi.

Perfino l’ex consigliere federale Merz era contro questa abolizione

L’ex consigliere federale Hans-Rudolf Merz – sicuramente non una persona di sinistra – aveva criticato senza mezzi termini questa proposta: “I beneficiari sarebbero soprattutto le multinazionali, le banche, le assicurazioni e le holding, ma non le PMI”. In effetti, la legge attuale prevede già una serie di eccezioni ragionevoli che coprono le esigenze delle piccole e medie imprese.

Un’imposta minima per le banche

È particolarmente vergognoso che il settore finanziario goda già di enormi privilegi. A differenza della Francia o dell’Italia, la Svizzera non ha una tassa sulle transazioni finanziarie. I servizi finanziari sono generalmente esenti dall’imposta sul valore aggiunto e, a differenza della Germania, nel nostro Paese non c’è un’imposta sugli utili da capitale. Solo la tassa di bollo assicura che gli istituti finanziari paghino un minimo di imposte sulle loro transazioni: si tratta di fatto di un sostituto per l’altrimenti ampia esenzione fiscale del settore finanziario. L’abolizione della tassa di bollo sarebbe un primo e decisivo passo verso l’esenzione dei servizi finanziari dal versamento di tutte le imposte.

Il conto lo paga la collettività

La fregatura della tassa di bollo costa circa 250 milioni di franchi all’anno. Se manca gettito fiscale, le possibilità sono solo due: o altri compensano l’ammanco nelle casse dello Stato – in particolare i privati attraverso un aumento delle imposte sul reddito o sul valore aggiunto – oppure si tagliano le prestazioni, ad esempio per i sussidi di cassa malati o per la formazione. Per questi motivi è fondamentale che il 13 febbraio votiamo e facciamo votare un chiaro NO alla fregatura della tassa di bollo!

Articolo di Mattea Meyer apparso nella rivista PS.CH

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