È uscita la newsletter: «Risultato d’insieme» newsSocialiste – n°7, 17 febbraio

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NO alla Riforma III: «cartellino rosso» all’arroganza della destra

Lo schiacciante NO alla Riforma III espresso dal popolo è sinonimo di vittoria per il PS e per la popolazione che ha mostrato il «cartellino rosso» alla politica fiscale e finanziaria portata avanti dalla destra. La popolazione non vuole concedere regali fiscali alle multinazionali, alle grandi aziende, ai loro azionisti ed essere costretta a pagarne il prezzo.
Questo risultato comporta una reale svolta della legislatura in corso, un chiaro NO anche all’arroganza della destra. La maggioranza e i partiti borghesi devono dare maggiore ascolto al PS e agli altri partiti di minoranza.
Questo risultato comporta un messaggio che dev’essere accolto anche Ticino dove il PS e la sinistra si sono battuti da soli contro la Riforma III, contrariamente a quanto avvenuto nel resto della Svizzera. Le forze di maggioranza del Canton Ticino devono orientare la propria politica al volere espresso in modo inequivocabile dal popolo Svizzero.

Referendum cantonali: risultato incoraggiante

no_logoIl NO ha vinto contro una politica aspra e dura attuata dai partiti di maggioranza e dal Consigliere di Stato, responsabile del DSS, Paolo Beltraminelli. I Ticinesi hanno confermato l’importanza di opporsi alla riduzione delle risorse dei servizi di assistenza e cura a domicilio, respingendo anche un pericoloso principio iscritto nella legge, secondo cui agli utenti dei servizi poteva essere fatturata una tassa giornaliera. L’esito di questo voto dimostra che i partiti di maggioranza devono essere più attenti ai bisogni della popolazione. In questo caso è stata proprio la popolazione a dare un chiaro segnale in tal senso.

Il 47,5% dei Ticinesi si è anche espresso contro i tagli agli assegni integrativi per i figli e ai sussidi cassa malati. Avremmo preferito anche un NO all’abbassamento delle soglie Laps, tuttavia il risultato è comunque incoraggiante poiché registra un risultato che oltrepassa il bacino dell’elettorato del PS e della sinistra in generale.

Questo risultato invita i partiti di maggioranza a correggere la loro linea politica e a una maggiore attenzione ai bisogni della popolazione.
Il PS ritiene che le fasce più deboli della popolazione debbano essere rappresentate e maggiormente ascoltate. Continueremo perciò a batterci perché i più deboli e i ceti meno abbienti non vengano esclusi. I fatti dimostrano che i tagli alla socialità non sono una soluzione. Dal 2014 ad oggi sono stati tagliati 55 milioni nella socialità mentre i beneficiari dell’assistenza, da inizio 2014 a novembre 2016, sono passati da 6’000 a 8’000.
Durante questa campagna, i partiti di maggioranza hanno più volte sostenuto che non ci saranno più ulteriori tagli alla socialità. Il Partito Socialista veglierà affinché queste promesse siano assolutamente mantenute.

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Un passo verso la terza generazione

Il Sì del popolo alla naturalizzazione agevolata degli stranieri di 3a generazione è una buona notizia per cui ci rallegriamo ed è anche motivo di soddisfazione. I votanti hanno rivolto un messaggio positivo ai concittadini più integrati, nati e cresciuti in Svizzera e che pagano le imposte nel nostro Paese. Sì anche in Ticino e non era per nulla scontato visto il contesto, in cui i partiti di destra alimentano un clima ostile nei confronti degli stranieri.
L’accettazione della naturalizzazione agevolata è un chiaro segnale che indica come questo progetto sia stato condotto molto bene, soprattutto in fase di consultazione.
Il risultato comporta anche un serio ammonimento nei confronti della campagna dell’UDC e della malafede con cui ha associato l’immagine del niqab con la 3a generazione.

 

FOSTRA e giudici

Il Sì a FORTA poserà sulle finanze della Confederazione poiché, ogni anno, verranno prelevati direttamente 600-700 milioni in un periodo in cui i partiti di maggioranza stanno già portando avanti dei pacchetti finanziari di risparmio. Oltre a non risolvere i problemi di mobilità, FORTA comporterà un problema per le finanze della Confederazione. Il PS ritiene che vadano trovate delle compensazioni attraverso delle entrate e non solo con ulteriori tagli e misure d’austerità.

Il Consiglio della Magistratura ha scritto che senza la diminuzione del carico di lavoro, la riduzione dell’organico dell’Ufficio dei provvedimenti coercitivi non è sostenibile. Il risultato delle urne conferma la decisione del Consiglio di Stato. Il PS teme le conseguenze dell’esito del voto sulla qualità della giustizia e che la popolazione debba comunque pagarne il prezzo.

“Scandalo permessi”: più serietà e soluzioni perché casi simili non si riproducano

6e3f732c-d16d-4419-95cc-76aa90da1530Durante l’ultima settimana il caso che scuote l’Amministrazione cantonale, in particolare l’Ufficio della migrazione – denominato “permessi facili” – ha mostrato più incongruenze e un comportamento inadeguato del Consigliere di Stato Norman Gobbi nell’affrontare il caso. Cercando di ridurlo al caso singolo, all’inizio dell’inchiesta, Norman Gobbi ha voluto indicare dei colpevoli, rifuggendo dalla responsabilità, quale direttore del Dipartimento delle istituzioni, di fornire delle risposte ai cittadini.

Igor Righini, presidente del PS cantonal, ha definito “indegna di un uomo di Stato” l’affermazione di Norman Gobbi secondo cui “è stato un errore assumere un italiano”.
Ivo Durisch, il Capogruppo PS in Gran Consiglio, ha proposto che il Controllo cantonale delle finanze venga spostato dal Dipartimento delle Istituzioni (da cui dipende anche l’Ufficio della migrazione) sotto la Cancelleria dello Stato, organo di Stato maggiore del Consiglio di Stato, al fine di garantire ed evidenziare la sua autonomia.  L’Ufficio è stato chiamato di recente da Consiglio di Stato a verificare le procedure adottate dall’Ufficio della migrazione, in merito allo scandalo dei permessi.
Il PS veglierà allo sviluppo degli eventi e farà delle proposte concrete al fine di migliorare i livelli di controllo non solo in seno all’Amministrazione, ma anche con l’obiettivo di individuare e perseguire le irregolarità commesse in seno alle imprese. In effetti, questo scandalo mostra una preoccupante permeabilità tra l’Amministrazione e le imprese che commettono irregolarità, mostrando così l’esigenza di controlli più efficaci.

Riforma III respinta senza mezze misure: il Consiglio di Stato rispetti la volontà popolare

ccba0be4-d42b-46a8-9a2e-98fe0322574eAl termine di una campagna che l’ha visto mediaticamente onnipresente anche oltre i limiti della normale partecipazione di un Consigliere di Stato alle campagne per le votazioni, Christian Vitta si è espresso a proposito del futuro fiscale del Cantone ignorando lo schiacciante rifiuto della Riforma III espresso dal popolo.

Alla luce dell’esito del voto, il Consigliere di Stato Christian Vitta e il Consiglio di Stato devono valutare delle eventuali misure in funzione di quella che sarà la nuova versione della riforma fiscale, accogliendo la volontà del popolo svizzero. Prima di intraprendere o studiare delle misure fiscali, il Consiglio di Stato dovrà consultare i partiti contrari alla Riforma III. Anche perché, come la netta maggioranza del popolo svizzero, quasi il 50% dei votanti in Ticino si è espresso contro la Riforma III e non può essere ignorato.

Invece di speculare in modo soggettivo riguardo a misure che il popolo ha appena respinto con decisione, il Consiglio di Stato deve portare avanti una politica economica che risponda ai preoccupanti problemi sociali e del lavoro del nostro Cantone.

talamo_trasparenzaPiù trasparenza nel finanziamento della politica: raccolta firme

Sulla Riforma III i votanti non si sono lasciati abbindolare dalla campagna promossa e finanziata dal campo favorevole al Sì. La campagna ha messo tuttavia in luce un’enorme disparità dei mezzi finanziari disponibili e l’imperativo bisogno di più trasparenza nel finanziamento della politica.

Il fronte del NO ha reso pubblici gli importi relativi alla campagna: 171’000 franchi investiti per la cartellonistica e la pubblicità su 450’000 franchi per l’insieme della campagna.
Il campo del Sì non ha voluto invece informare i cittadini riguardo a quanto denaro abbia avuto a disposizione né all’origine dei finanziamenti, persistendo in un’opacità che nuoce alla corretta informazione dei cittadini e alla democrazia.

La questione della trasparenza dei finanziamenti della politica va imperativamente affrontata e risolta. È quanto chiede l’iniziativa sulla trasparenza: firmiamola e facciamola firmare.

Agiamo contro la chiusura degli uffici postali

Il PS si oppone alla chiusura indiscriminata degli uffici postali decisa dalla Posta. 32 uffici su 113 in Ticino, mentre 46 saranno messi sotto esame. Chiusura annunciata a Bodio a novembre. Preoccupazione e apprensione a Lugano: il Gruppo PS-PC-Verdi ha presentato un’interrogazione. Ufficio a rischio anche a Lumino così come rischia di chiudere quello di Chiasso 1. Il PS, con le unità di sinistra e i verdi, si muove a livello locale presentando delle interrogazioni.

Il Comitato regionale del PS del Bellinzonese ha fatto sentire la propria voce, deplorando la decisione della Posta di chiudere la maggior parte degli uffici postali sparsi nei futuri quartieri della Nuova Bellinzona. Preoccupazione anche per il paventato declassamento a semplici agenzie degli uffici postali di Arbedo-Castione, Cadenazzo e Sant’Antonino.
Invitiamo la popolazione a mobilitarsi contro la chiusura degli uffici postali. Saremo presenti e attivi al fine di impedire quest’inaccettabile smantellamento del servizio pubblico postale.

Riforma dell’assicurazione invalidità: un passo in avanti

497032c0-33ec-4977-8b20-47b960342a11Il Consiglio federale affronta la riforma dell’AI con un approccio che intende sviluppare l’accompagnamento e l’integrazione dei giovani che soffrono di problemi psichici, in particolare per quanto riguarda la formazione e l’accesso al mondo del lavoro. Si tratta di un passo in avanti che il PS accoglie positivamente: è la prima volta, da molto tempo, che una riforma dell’assicurazione invalidità punta a obiettivi che non siano prettamente legati alla riduzione delle risorse finanziarie e a tagli alle prestazioni.
Preoccupazione tuttavia per quanto riguarda il risultato che questo progetto avrà in seno alle Camere, dove la maggioranza borghese porta avanti dei piani di tagli e riduzione delle risorse finanziarie che potrebbero nuocere anche a questa riforma dell’AI. Il PS agirà perché questo non accada.

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