Un’amnistia ingiusta e irresponsabile

"Pagare le tasse? Fossi scemo! Tanto fra un po’ ci sarà l’amnistia": ecco il ragionamento degli evasori fiscali che potrebbero sanare già oggi la propria situazione con un’autodenuncia senza tra l’altro dover pagare alcuna multa e invece preferiscono aspettare la fantomatica amnistia che i partiti borghesi promettono da tempo con uno sconto dell’80%.

Quando il segreto bancario cadrà anche nei rapporti interni alla Svizzera un’amnistia fiscale federale sarà inevitabile perché le regole del gioco cambieranno radicalmente. Ci chiediamo allora che senso abbia adesso un’amnistia cantonale (che oltretutto non avrebbe effetto sull’imposta federale diretta) e nutriamo anche seri dubbi dal punto di vista giuridico sulla sua realizzabilità.

Si dice: "Serve per creare un fondo per la disoccupazione". Ma che idea bislacca è un fondo nel quale nemmeno si sa quanti soldi finiranno? Che razza di misure si possono progettare senza avere un’idea delle risorse a disposizione? Contro la disoccupazione si prendano piuttosto misure mirate concrete praticabili.

Da ultimo la giustizia: il contribuente onesto che ha sempre pagato le proprie imposte fino all’ultimo centesimo con l’amnistia finisce per sentirsi "cornuto e mazziato". Ci sono famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese ma che non sgarrano mai sul pagamento delle tasse. Se capita loro di trovarsi un po’ in ritardo con i pagamenti si vergognano. E adesso si vuole dire a queste persone corrette che non fa niente che tanto per gli altri c’è l’amnistia e che se la caveranno con una cifra ridicola e va bene così. Senza un briciolo di pudore. Ecco perché l’amnistia è soprattutto immorale e iniqua. Piuttosto si agisca concretamente contro l’evasione fiscale.

Perciò diciamo no senza sconti a un’amnistia irresponsabile e ingiusta.

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