Il 25 settembre ci attende una votazione cruciale, per le donne, ma non solo. Qual è la posta in gioco? La riforma AVS 21 vuole far sì che le donne debbano lavorare più a lungo, versare più contributi e ricevere un anno in meno di pensione.
Ciò significa che le pensioni delle donne saranno tagliate complessivamente di 7 miliardi di franchi solo nei prossimi dieci anni. Questo corrisponde a una perdita annuale di circa 1.200 franchi per ogni donna.
Uningiustizia considerando che le donne si sobbarcano tuttora gran parte del lavoro domestico e di cura non retribuito, che la disparità salariale continua a essere una realtà e che il soffitto di cristallo non è ancora infranto. Ma questa votazione non riguarda solo le donne: è una questione di società. In caso di sì a questo progetto di legge si prospetta infatti linnalzamento delletà di pensionamento a 67 anni per tutti. La destra ha già presentato iniziative che vanno in questa direzione. Di fatto però linnalzamento non colpirà davvero tutti, bensì solo quelle persone che non possono permettersi di andare in pensione anticipata. La conseguenza è un sistema pensionistico a due livelli.
Un ulteriore argomento contro questo progetto di legge è di natura economica: alzare letà di pensionamento in questo contesto storico, con lautomazione che renderà interi settori professionali obsoleti e la produttività che continua ad aumentare, è insensato. Oggi più che mai è il momento di lavorare meno, non di più. Non dimentichiamo poi che allo stesso tempo la legge sullAVS aumenterà anche lIVA. Questo in una situazione economica in cui il potere dacquisto delle persone è già fortemente sotto pressione a causa dellinflazione, dellaumento dei prezzi della benzina e della prospettata esplosione dei premi cassa malati. Infine è importante sottolineare che esistono misure migliori per garantire il finanziamento dellAVS, che rendono questa massiccia riduzione delle pensioni superflua. Il PS e i sindacati hanno infatti lanciato uniniziativa per rafforzare lAVS attraverso un finanziamento supplementare solidale, in cui i profitti che la Banca nazionale svizzera ottiene con i tassi di interesse negativi vengono utilizzati per lAVS. In questo modo lAVS otterrebbe ulteriori 11 miliardi e il patrimonio della BNS andrebbe a beneficio di tutta la popolazione.
Per questi motivi vi invito a votare NO il 25 settembre: rispediamo al mittente questo progetto di legge ingiusto!
Articolo di Laura Riget apparso sul Corriere del Ticino il 6 agosto