Una Delegata per 180’000 donne – il voto di oggi è solo un piccolo passo nella giusta direzione

Oggi il Gran Consiglio ha deciso di aumentare a 150% le unità lavorative delle posizioni delle Delegate per le pari opportunità. Come Partito Socialista Ticino siamo delusi che il legislativo non abbia preso seriamente la questione: per raggiungere la parità tra uomo e donna nel nostro cantone c’è ancora molto da fare. Il voto di oggi è solo un piccolo passo nella giusta direzione, le nostre rivendicazioni su questi temi non si fermano!

Con 1,5 unità, ossia con un impiego al 150%, il Cantone Ticino rimane il fanalino di coda per quel che riguarda l’occupazione degli uffici delle pari opportunità in Svizzera. Con l’approvazione del rapporto commissionale in Gran Consiglio, in Ticino abbiamo ora una Delegata per le pari opportunità ogni 180’258 donne. Una Delegata che dovrà occuparsi di trattare la disparità salariale e di trattamento nel mondo del lavoro; le molestie, le violenze sessuali in ambito famigliare e lavorativo, i femminicidi che sono purtroppo in aumento; le difficoltà a conciliare famiglia lavoro; il fatto che il lavoro di cura non è ancora riconosciuto e retribuito e per finire la sottorappresentanza femminile nei gremi e nelle istituzioni sia pubbliche sia private. Le sfide aperte sono numerose.

Come Partito Socialista siamo convinti che per far fronte a tutti questi problemi e per migliorare la visibilità verso l’esterno resti necessaria la creazione di un ufficio per la parità di genere, e ribadiamo che il modello sia quello di un’unica unità tematica, come quello dell’Ufficio parità del Canton Vaud. Meglio sarebbe riunire sotto un unico ufficio le più importanti unità amministrative che oggi intervengono sul tema in oggetto; come ad esempio, la Commissione consultiva per le pari opportunità; l’Ufficio di conciliazione in materia di parità dei sessi; l’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani; la Coordinatrice cantonale in materia di violenza domestica; il Gruppo di accompagnamento permanente in materia ?di violenza domestica; il Gruppo di accompagnamento sui matrimoni forzati o ancora il Gruppo Stop Molestie. ?

La decisione odierna del Gran Consiglio non è quindi soddisfacente perché siamo convinti che una società è in grado di funzionare solo quando tutte e tutti vedono, nel modo in cui è organizzata, una prospettiva per il proprio sviluppo. Il che presuppone le pari opportunità per donne e per uomini e l’affermazione e la difesa dei diritti basilari di tutte le persone. Il voto di oggi è stato un piccolo passo nella giusta direzione, ma le nostre rivendicazioni su questi temi non si fermano.

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