Il materiale di voto è arrivato, puntuale nelle nostre bucalettere. L’iniziativa per il 10% sarebbe la soluzione per molte cittadine e cittadini. In un contesto sociale così difficile per il nostro Cantone, adeguare i premi di cassa malati in modo che non superino il 10% del reddito disponibile, sarebbe una boccata di ossigeno e aumenterebbe il potere d’acquisto, ormai ridotto all’osso. Non è accettabile che negli ultimi tre anni ci sia stato un aumento del 30%, considerando la stagnazione dei salari, ormai decennale. I costi della salute non sono aumentati così tanto da giustificare tale incremento. Il singolo e le famiglie non ce la fanno più. Temiamo presto che la burocrazia la tagliamo sempre noi, così come le prestazioni aggiuntive e il 10% delle terapie farmacologiche. Tutto questo anche per poter soddisfare… con dei super bonus, i quadri alti delle assicurazioni sanitarie private. Il Cantone potrebbe risparmiare anche bloccando i regali fiscali, concessi ai super ricchi, con la scusa di un loro dislocamento per ragioni fiscali. Non è vero ed è necessario essere trasparenti con l’elettorato. Sostenere questa tesi è il sistema migliore per distruggere lo Stato sociale, già fortemente colpito dall’aumento costante del costo della vita. Tutto questo lo trovo una mancanza di rispetto a tutte quelle persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, e sono molte. Le cure dentarie non sono nemmeno contemplate, anche se il cane ora fa parte dell’insieme del corpo umano. Molte persone non si possono permettere nemmeno un’igiene dentale semestrale perché, anche in questo caso, troppo costosa per il loro budget annuale. È lapalissiano che se i premi diminuiscono, anche la richiesta di sussidi andrà di pari passo. Basta favorire il ceto alto a scapito del ceto medio basso. Questo è disonesto e c’è solo da vergognarsi. In un Paese ricco come la Svizzera, ci si aspetta un occhio di riguardo alla fascia sociale più debole e non il contrario. Il Ticino è il Cantone con i premi cassa malati più alti della Svizzera e con i salari più bassi. È un sistema che con il tempo scoppierà. Accettare che persone con un reddito alto versino lo stesso importo del mio mi fa enormemente indignare. Concludo, raccomandando di votare sì il 28 settembre a quest’iniziativa che potrà modificare in meglio le nostre vite.
articolo di Damiana Chiesa, PS Mendrisiotto e Basso Ceresio, apparso il 23 settembre 2025 su LaRegione