Un ‘sì’ per la Svizzera e il suo territorio

La Svizzera fa abbastanza per la protezione del clima? Purtroppo, la risposta è no! Un semplice dato ci aiuta a capire perché. Non siamo fortunati, infatti, in Svizzera! Il fatto di vivere a cavallo delle Alpi ci rende molto più sensibili ai cambiamenti climatici rispetto ad altri Paesi. A livello mondiale la temperatura è cresciuta in media di 1,3 °C rispetto al periodo preindustriale, in Svizzera invece la stessa temperatura si è innalzata ben di 2,9 °C (cioè, più del doppio!). Ma gli obiettivi che dobbiamo raggiungere, per salvarci dalle ricadute del cambiamento climatico, sono gli stessi di tutti gli altri Paesi. E non dobbiamo farlo perché siamo zelanti e copioni! No! Lo dobbiamo fare per permettere ai nostri figli e nipoti di poter godere ancora del nostro meraviglioso e preziosissimo territorio! Per farlo servono risorse, tante risorse. Gli esperti ci dicono che già oggi mancano 11 miliardi all’anno. E già oggi sappiamo che i cordoni della borsa di Berna stanno in realtà stringendosi, non certo allargandosi, colpendo fin da subito, ad esempio con le misure previste per il Preventivo 26, i fondi per le infrastrutture ferroviarie e autostradali (con effetti anche sul territorio ticinese come il taglio preventivo del sostegno della Confederazione ad Ffs Cargo, decisione che sta già riempiendo di mezzi pesanti le nostre autostrade e di inquinanti la nostra aria), nonché le misure di protezione contro i rischi naturali, per fare solo alcuni esempi.

E allora? Devo ripetermi: servono risorse e tante! Chiedersi allora dove andarle a prendere e darsi una risposta concreta è un atto di profonda responsabilità, una risposta su cui saremo chiamati a esprimerci il 30 novembre votando sull’‘Iniziativa per il futuro’.

Si tratta di una proposta semplice che si basa su un dato misurato e concreto: negli ultimi 30 anni, le emissioni pro capite delle classi a basso e medio reddito sono diminuite costantemente, mentre quelle dei super-ricchi sono aumentate del 30%. Applicando quindi il principio che ormai ben conosciamo (e che tutti noi rispettiamo quotidianamente per i rifiuti, gli spostamenti individuali ecc.) e cioè “Chi inquina paga” spetta ai super ricchi metterci un po’ di più rispetto al resto della popolazione! Del resto, negli ultimi vent’anni, il patrimonio delle 300 persone più ricche della Svizzera è raddoppiato, raggiungendo oggi la cifra di 833,5 miliardi di franchi, mentre i salari della maggioranza della popolazione sono restati quasi uguali. Ma considerato che l’80% di questi super ricchi ha avuto solo il merito di nascere nella famiglia giusta, visto che la loro fortuna l’hanno solo ereditata, credo proprio che chieder loro un piccolo sforzo finanziario sia corretto, equo e soprattutto necessario per salvare il nostro territorio e la qualità di vita in Svizzera! L’Iniziativa chiede infatti a questi fortunati “eredi” di versare alla Confederazione (senza coinvolgere i Cantoni) un’imposta di successione del 50% solo sulla parte della loro sostanza che supera i 50 milioni franchi. Niente di più! Scapperanno, come ci fa credere la martellante campagna dei contrari all’Iniziativa? No di certo e i dati sono ancora una volta lì a ricordarcelo. Per questo, quando starete compilando la vostra scheda di voto, ricordatevi che le conseguenze gravissime dei cambiamenti climatici le stiamo già pagando oggi tutte e tutti! Per alcuni di noi, che hanno perso la casa nelle alluvioni o nelle frane, che hanno visti squarciati i tetti, gli abbaini o l’auto dalla grandine, invasa la cantina dall’acqua, che vivono con figli o parenti affetti da allergie, fragilità respiratorie e malattie gravissime causate dall’inquinamento (e potrei continuare a lungo con moltissimi esempi!) i costi finanziari e umani sono enormi, così grandi da arrivare a distruggerci la vita! Chiedetevi allora se sia davvero così per tutti. E se la vostra risposta è un no, votate con decisione ‘sì’ all’‘Iniziativa per il futuro’!

Articolo di Anna Biscossa, La Regione il 15 novembre

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