Un piccolo ma significativo gesto

La storia dei diritti civili ci insegna che le conquiste in termini di libertà, rispetto e inclusività non sono mai definitive. Basta un cambio di governo o un nuovo equilibrio politico per rimettere in discussione progressi che sembravano consolidati. Negli ultimi anni, con lo spostamento della scena politica a destra, stiamo assistendo a un preoccupante arretramento su questi temi. In particolare, le persone storicamente emarginate e discriminate si trovano nuovamente sotto attacco: migranti, donne, comunità Lgbtq+ e, più recentemente, anche le persone con disabilità.

Fino a pochi anni fa, nessun leader politico osava più prendere esplicitamente di mira le persone con disabilità. Oggi, invece, assistiamo a un cambiamento inquietante. In Argentina, per esempio, un documento del governo ultraliberista di Javier Milei, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha definito le persone con disabilità cognitive con termini offensivi e anacronistici come “ritardati”, “idioti” e “imbecilli”. Questo documento è allegato a una risoluzione del 14 gennaio che stabilisce nuovi criteri per l’assegnazione delle pensioni di invalidità, rientrando nelle drastiche politiche di tagli alla spesa pubblica. Un ritorno a tempi bui, in cui la disabilità veniva trattata con stigmatizzazione e marginalizzazione.

Anche in Svizzera e in Ticino, pur senza giungere a simili estremi verbali, si intravedono segnali preoccupanti. La destra politica, sfruttando il pretesto della crisi economica, sta mettendo in discussione il finanziamento di istituzioni che offrono supporto alle persone con disabilità. Anche la pedagogia speciale, fondamentale per garantire un’istruzione inclusiva, è oggetto di tagli e ridimensionamenti. Non si osa insultare, ma si preferisce ridurre le risorse, lasciando ai margini chi ha già meno opportunità.

In questo contesto, fa particolarmente piacere segnalare un piccolo ma significativo gesto del Municipio di Bellinzona. In occasione del 40° anniversario del Museo Villa dei Cedri, l’amministrazione comunale, in collaborazione con il museo stesso, ha reso accessibile la via d’accesso alla struttura e il suo ingresso. Inoltre, su volontà unanime del legislativo cittadino, sono state anticipate misure di accessibilità all’interno del museo, inizialmente previste ma non ritenute prioritarie.

Si tratta di un intervento apparentemente semplice, ma dal forte impatto per chi non ha il privilegio di muoversi con facilità. In un momento storico in cui i diritti delle persone con disabilità sono sempre più a rischio, anche un piccolo segnale può restituire un po’ di speranza. La politica ha il dovere di garantire pari opportunità a tutte le persone, senza lasciare indietro nessuno. E ogni passo in questa direzione merita di essere riconosciuto e sostenuto.

Articolo di Lisa Boscolo apparso su La Regione il 22 marzo

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