La riforma delle pensioni è stata respinta dal popolo, ma è stata accettata in Ticino e nei Cantoni dove i redditi sono più deboli e la precarietà più diffusa. Il Sì del Ticino alla riforma delle pensioni, in controcorrente con la maggioranza nazionale, apre la strada a una maggiore attenzione della politica sul piano sociale. Una riforma è necessaria è dovrà ottenere un largo consenso: il PS si oppone sin dora al piano b della destra, ovvero alla riduzione delle rendite e alla pensione a 67 anni.
Il No odierno espresso dal Popolo alla riforma delle pensioni Previdenza per la vecchiaia 2020 significa un giorno difficile per lAVS e per i pensionati, soprattutto coloro i quali dispongono solo del primo pilastro per vivere. Va infatti evidenziato che in Ticino, così come nei cantoni dove i redditi sono più bassi e dove la precarietà è più diffusa, la popolazione ha accettato sia il finanziamento supplementare dellAVS sia la Legge Previdenza vecchiaia 2020. Malgrado il risultato odierno, una larga fetta della popolazione come dimostrato dal risultato in Ticino non vuole che il nostro sistema pensionistico venga indebolito. Il fatto che la riforma sia stata respinta a livello nazionale non vuol quindi dire che la destra e i partiti borghesi dispongono di carta bianca per portare avanti il loro piano b, ovvero la riduzione del livello delle rendite o laumento delletà di pensionamento delle donne senza che vi siano delle misure attive in materia di parità salariale. Il Partito Socialista si oppone con decisione a uneventuale riduzione delle rendite e allaumento delletà di pensionamento a 67 anni.
Da ventanni non una sola riforma dellAVS è giunta in porto. Questo significa che la futura riforma potrà essere concretizzata solo se si giungerà a un progetto capace di raccogliere un largo consenso. Oggi una riforma è indispensabile poiché bisogna impedire lerosione progressiva del fondo dellAVS che metterebbe in serio pericolo il primo pilastro.
A livello cantonale, alla luce del risultato sulla modifica della Legge della scuola, il Partito Socialista sottolinea che era a favore delleducazione alla cittadinanza prima della votazione e che evidentemente continua ad esserlo. Contrariamente al campo che ha promosso la nuova modalità dinsegnamento della civica, il PS non denigra i docenti ed è convinto che gli insegnanti sapranno trasmettere alle ragazze e ai ragazzi una buona educazione alla cittadinanza benché sia stato accentuato laspetto nozionistico della materia e linsegnamento a sé stante.
Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, siamo soddisfatti del largo Sì della popolazione alla modifica della costituzione che rafforzerà lattuale orientamento della politica agricola così come la produzione e la distribuzione di prodotti locali. Anche il Sì al finanziamento solidale e al controprogetto alliniziativa Uno per tutti, tutti per uno che abbiamo sostenuto è più che soddisfacente. Ne trarrà vantaggio la solidarietà tra comuni più forti e comuni delle regioni periferiche, per quanto riguarda la dotazione in materia di strutture scolastiche e sociosanitarie.