Ogni anno, a settembre, la popolazione svizzera vive lo stesso rituale: l’Ufficio federale della sanità pubblica annuncia i nuovi premi di cassa malati e puntualmente arrivano aumenti pesanti. Nel 2023 l’incremento medio è stato del 9,2%, nel 2024 del 10,5%, nel 2025 pure del 10,5. Per il 2026 già si parla di un nuovo rincaro. Una spirale che sembra infinita e che rischia di mettere in ginocchio migliaia di famiglie di nuovo.
Il problema è noto: mentre i salari e le pensioni restano pressoché fermi, i costi della salute continuano a crescere. Ogni settembre la popolazione, la politica reagisce con preoccupazione e indignazione, ma le istituzioni federali e cantonali non hanno ancora dato risposte efficaci. Il peso dei premi, che non dipendono dal reddito, diventa sempre più insostenibile soprattutto per la classe media e per chi già fatica ad arrivare a fine mese.
A Berna il Partito socialista ha più volte messo sul tavolo proposte concrete, sia per contenere i costi sanitari sia per rendere il finanziamento del sistema più equo. Tra queste figurano il rafforzamento della medicina di base, una maggiore regolazione sui prezzi dei medicamenti e un migliore coordinamento tra Cantoni e Confederazione. Tuttavia, la maggioranza politica ha sistematicamente bloccato queste iniziative, lasciando che il problema si ripresentasse, anno dopo anno, con conseguenze sempre più gravi.
Di fronte a questa situazione, il PS Ticino reagisce e propone un’iniziativa popolare che stabilisce un principio chiaro: nessuno deve pagare più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi di cassa malati. Oggi i premi gravano in maniera sproporzionata sui redditi medi e bassi, mentre i più abbienti non sentono con la stessa forza l’aumento dei costi. Oggi il 61% della popolazione ticinese beneficerebbe dell’iniziativa perché attualmente spende oltre il 10% del proprio reddito disponibile per i premi di cassa malati. Limitare i premi al 10% del reddito significherebbe restituire equilibrio al sistema e proteggere chi non può più sopportare rincari. Questo significa garantire un sistema di finanziamento più solidale. A livello federale sarà poi importante rilanciare un’iniziativa per una cassa malati unica e pubblica con premi in base al reddito.
Il 28 settembre è un’occasione per trasformare l’indignazione annuale in un cambiamento concreto. Dopo anni di annunci e promesse rimaste lettera morta, l’iniziativa è una risposta diretta a un problema che tocca tutte le famiglie. Il prossimo 28 settembre votiamo «sì» all’unica risposta concreta al momento per porre fine agli aumenti continui dei premi.
articolo di Lisa Boscolo, granconsigliera apparso sul CdT il 12 settembre 2025