“STOP AI TAGLI!”: il 12 febbraio votiamo NO ai tre referendum cantonali

La politica dei tagli portata avanti dalla maggioranza in seguito a continui sgravi fiscali che svuotano le casse dello Stato va fermata. Il Comitato “STOP AI TAGLI!” invita i Ticinesi a dare un segnale forte e a votare NO ai referendum il prossimo 12 febbraio.

Il Comitato “STOP AI TAGLI!” invita i Ticinesi a votare NO ai tre oggetti sottoposti a votazione popolare il 12 febbraio in seguito ai tre referendum riusciti grazie alle 29’000 firme raccolte contro i tagli supplementari decisi dai partiti di maggioranza con la manovra di rientro.

Con un deciso NO alla riduzione delle prestazioni sociali, al peggioramento dell’assistenza e delle cure a domicilio e al peggioramento della giustizia, il 12 febbraio i Ticinesi potranno fermare la politica della maggioranza che in seguito a continui sgravi fiscali che svuotano le casse dello Stato taglia nelle prestazioni e nei servizi dello Stato a danno della popolazione. Questa politica genera una spirale negativa, non è sostenibile per il Cantone e lo impoverisce progressivamente: va dunque fermata.

 NO alla riduzione delle prestazioni sociali
Rifiutiamo le modifiche della Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali (Laps) volute dalla maggioranza che causeranno dei tagli agli assegni integrativi per i figli e ai sussidi cassa malati. Queste sono prestazioni necessarie che permettono a molte famiglie in difficoltà di avere una vita dignitosa. La Laps è uno strumento indispensabile per la nostra politica famigliare e non si deve smantellare.

 NO al peggioramento dell’assistenza e cura a domicilio
Ci opponiamo alla modifica della Legge sull’assistenza e cura a domicilio che vuole tagliare le risorse di questi servizi di 2.5 milioni e che, in alternativa, chiama a pagare gli utenti di questi servizi nel 2019. Se non sarà rifiutata questa decisione porta un serio attacco alla qualità di questi servizi e sarebbe controproducente. Le persone che non potranno affrontare i costi supplementari rinunceranno all’assistenza e cura a domicilio e questo porterà inevitabilmente a dei ricoveri, molto più onerosi anche dal punto di vista finanziario.

NO all’indebolimento della giustizia
Rifiutiamo la riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi per proteggere la qualità del nostro sistema giudiziario e difendere la nostra sicurezza. Questi giudici sono chiamati a prendere delle decisioni delicate e importanti in modo rapido, 7 giorni su 7. Devono per esempio valutare i requisiti per la liberazione anticipata di un condannato: sono dunque chiamati a un compito per cui non può essere accettato un peggioramento della qualità e delle condizioni in cui le decisioni sono prese.

 

Le famiglie in difficoltà sono sempre di più, la povertà aumenta in modo allarmante, il ceto medio è stretto nella morsa dell’erosione dei salari e il continuo aumento di affitti e premi cassa malati. Lo Stato Sociale non va smantellato privandolo delle risorse necessarie per garantire l’equilibrio del Cantone.
Il Comitato invita perciò la popolazione a partecipare alla manifestazione che si terrà a Bellinzona il 21 gennaio in Piazza Governo alle 11:00 per dire “STOP AI TAGLI!”.  È imperativo dare un segnale forte per fermare questa politica che altrimenti continuerà a proporre sgravi fiscali a chi non ne ha bisogno e a tagliare nelle prestazioni dello Stato facendone pagare il prezzo alla popolazione.

 

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