Solidarietà e sostegno per i dipendenti di Six e dell’ATS

Il PS esprime solidarietà e appoggio nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Six Group e dell’ATS confrontati con dei licenziamenti e delle soppressioni di posti di lavoro che contestano e che non possono essere accettate.

Il Partito Socialista esprime solidarietà e sostegno per le salariate e i salariati di Six Group e dell’ATS – l’Agenzia di stampa svizzera, confrontati con dei licenziamenti e delle soppressioni di posti di lavoro che non possono essere accettate.

I dipendenti della Six Payment Service di Bedano, ex Aduno, ieri hanno manifestato contro la decisione di Six Group di chiudere la sede ticinese insieme ad altre due in Svizzera, per cui verranno licenziate un centinaio di persone in totale: tutti i dipendenti di Bedano perderanno i loro posto di lavoro, ovvero più di 70 persone. Una chiusura e dei licenziamenti che non possono essere accettati, tanto più che Six Group ha preso questa decisione dopo avere acquisito Aduno, una società che nel 2016 ha generato un utile netto di 75 milioni di utili e che al 1. settembre 2017 ha indicato 45 milioni di utile! Una chiusura ingiustificata, dettata dalla volontà di ottenere sempre maggiori profitti e massimizzare i dividendi per gli azionisti, che significa anche un’importante perdita di posti di lavoro qualificati, occupati interamente da residenti, per il nostro Cantone!

I dipendenti dell’ATS hanno indetto uno sciopero a partire da questa mattina, a tempo indeterminato, con il quale contestano la soppressione di 36 posti di lavoro, pronunciati entro la fine del mese a cui seguiranno delle ulteriori soppressioni a settembre e l’anno prossimo. Contestano anche il fatto che la direzione non sia entrata assolutamente nel merito delle loro rivendicazioni e affermano che non hanno più fiducia nel direttore generale Markus Schwab, il quale ha pubblicamente affermato che “l’ATS risponde solo agli azionisti”. Lo smantellamento dell’ATS è un grave attacco alla qualità e alla pluralità dell’informazione che mette rischio numerosi posti di lavoro qualificati.

In entrambi i casi, non è accettabile che l’esclusivo interesse degli azionisti conduca a delle chiusure, delle soppressioni di posti di lavoro e dei licenziamenti, delle decisioni prese nel disprezzo delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali contribuiscono con il loro lavoro.

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