Soccorso Operaio: Due NO convinti nelle urne il 28 novembre!

Quanti di noi sia per motivi professionali sia nei panni di genitori di zii di parenti a vario titolo hanno avuto a che fare con giovani adolescenti in difficoltà che alla ricerca della loro identità e di loro stessi ma anche dei limiti a loro concessi sono andati oltre le righe compiendo qualche bravata sanzionabile a livello giuridico?
E quanti tra i nostri conoscenti vicini di casa concittadini del nostro comune pur essendo beneficiari di una rendita d’invalidità abbiamo visto lavorare saltuariamente per sé o per altri?
Certo non si tratta di situazioni che meritano un plauso da parte nostra ma nemmeno possiamo dirci indignati di fronte a cose di questo tipo visto che solo pochissimi tra noi possono affermare con sicurezza di non aver mai conosciuto qualcuno che avesse a che fare con situazioni simili.
Bene: se tali giovani un po’ sbandati se tali persone in AI fossero straniere con l’iniziativa dell’uDC in votazione il 28 novembre (e anche con il controprogetto seppur con qualche garanzia in più per i cittadini provenienti dalla UE) dovrebbero (e non solo potrebbero) essere espulsi dal nostro territorio. Espulsi senza tante storie anche se sono nati qui se hanno frequentato tutte le scuole qui se tutta la loro famiglia vive qui se tutti i loro amici abitano qui se tutto il loro mondo è il Ticino o la Svizzera più in generale.
Espulsi anche solo per piccoli reati cumulati nell’arco di 10 anni anche per pene sospese con la condizionale perché la magistratura ha ritenuto che l’imputato meritasse un certo margine di fiducia.
Così reati come “la propagazione di parassiti pericolosi con animo abietto” o il “perturbamento della circolazione pubblica caso grave” o ancora il “danneggiamento intenzionale d’impianti elettrici di opere idrauliche e di opere di premunizione” sono motivi sufficienti in base all’iniziativa dell’uDC per espellere una persona nata e cresciuta qui di seconda o addirittura di terza generazione.
E se l’aspulso è un adolescente dove andrà a vivere se i suoi genitori (innocenti) vivono e lavorano in Svizzera chi si occuperà di lui che futuro avrà che sorte spetterà all’intera sua famiglia?
E se l’aspulso fosse invece un capo-famiglia che lavora che destino avranno i suoi (innocenti) figli che dovranno abbandonare la loro vita i loro compagni i loro amici tutto il loro mondo dato che perderanno automaticamente il permesso e quindi il diritto di restare nel nostro Paese?
Sembra davvero impossibile che nel nostro Paese di cui siamo giustamente orgogliosi nel nostro antico Paese che per secoli è stato un faro di democrazia di tolleranza di pace di certezza del diritto in questo nostro Paese ci si ritrovi a discutere e confrontarsi su storture e aberrazioni simili. Perché la cosa paradossale è che il nostro diritto prevede già oggi l’aspulsione che la stessa è applicata e praticata spesso e volentieri quando è però sacrosanta e dovuta cioè per stranieri che poco hanno a che fare con il nostro territorio che vengono qui solo per delinquere o in casi di reati molto gravi.
Per questo è un dovere civile dire NO all’iniziativa UDC per questo è necessario dire NO anche al controprogetto di Governo e Parlamento perché quest’idea di un diritto a due velocità quest’idea di una punizione “collettiva” di un intero gruppo familiare quando qualcuno al suo interno sbaglia è inaccettabile e umiliante per il nostro Paese è indegno della nostra storia e di chi l’ha costruita con pazienza fatica e coraggio!

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed