A inizio settimana La Posta ha annunciato che ha chiuso il primo trimestre con un utile di 267 milioni, 75 in più rispetto all’anno scorso. Un risultato in netto contrasto con la decisione della direzione della Posta di smantellare il servizio universale chiudendo in modo indiscriminato un alto numero di uffici postali e riducendo il personale in modo spropositato fino al 2020.
La Posta, mercoledì, ha annunciato un piccolo passo indietro che però non basta. La strategia della Posta è chiara: annuncia misure esagerate e poi torna un po’ sui suoi passi, come se la pillola potesse diventare meno amara. Sono ancora troppi gli uffici postali che chiuderanno e quelli a rischio.
Ci siamo mossi contro lo smantellamento della Posta e sosteniamo l’opposizione contro la chiusura indiscriminata degli uffici postali. Abbiamo presentato l’iniziativa cantonale approvata dal Gran Consiglio e presentata a Berna. Continueremo perciò a mobilitarci al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Posta, così come dei sindacati, opponendoci a delle chiusure di uffici e a una riduzione del personale che riteniamo, anche dopo questo primo passo della Posta, indiscriminate.