Si fa presto a dire ‘tagliamo solo le spese’ – Intervento di Danilo Forini

Intervento di Danilo Forini sull’iniziativa Morisoli che propone di risanare le finanze tagliando importanti spese pubbliche:

Presidente, Consiglieri di Stato, care colleghe e cari colleghi,

Si fa presto a dire “tagliamo unicamente – o prevalentemente, cambia poco – la spesa”. È un bello slogan. Capisco che possa sedurre.

Ma vorrei che tutti noi fossimo veramente coscienti di cosa significhi concretamente pareggiare i conti dello Stato assolutamente entro il 2025 e agendo solo sulle spese del personale, beni e servizi e spese di trasferimento “sussidi”.

Visto l’importanza numerica delle spese socio-sanitarie (e mi riferisco ai servizi del DSS, all’EOC, alle cliniche private, cpa, istituti socio-sanitari, spitex, asili nido, …) questa iniziativa parlamentare promossa dall’UDC va a colpire direttamente decine di Enti pubblici, parapubblici, privati e decine di migliaia di lavoratori che si guadagnano onestamente da vivere dedicando “agli altri” la loro competenza, la loro passione e la loro umanità.

E naturalmente va a colpire direttamente tutti quei cittadini, tutti noi, che in un momento o l’altro necessiteremo in qualche modo di cure e di sostegno.

In un contesto che ha fatto passi da gigante per garantire efficacia ed efficienza, dopo aver partecipato negli anni a numerose operazioni di risparmio e aver grattato il fondo del barile, oggi, diminuire la spesa socio-sanitaria significa semplicemente:

  • O diminuire l’offerta, cioè rinunciare a sostenere alcuni gruppi di persone o alcuni individui “di troppo”, persone bisognose “superflue”
  • O diminuire il personale di presa a carico: quindi meno sicurezza, meno rapporti umani, meno qualità delle prestazioni.
  • O aumentare il prezzo a carico dei cittadini: che significa aumento di rette, fatturazioni, partecipazioni finanziarie in genere.

I fenomeni sociali, le problematiche sociali, i bisogni della popolazione più fragile non spariranno nel momento in cui questo Parlamento dovesse decidere che non ci sono più soldi. Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione non vi ascolterà: saremo comunque (e fortunatamente) sempre più anziani, fragili, malati, bisognosi di cure.

  • I malati di Alzheimer saranno sempre di più e necessiteranno di luoghi di accoglienza specifici.
  • I famigliari che curano i propri cari necessiteranno di sostegno per continuare a lavorare e per poter ogni tanto tirare il fiato.
  • i minorenni in difficoltà continueranno ad avere bisogno degli adulti che diano loro gli strumenti per costruirsi una vita
  • e le persone con disabilità avranno sempre del sostegno necessario per vivere una vita autonoma e inclusiva
  • la qualità delle cure in ospedali e case per anziani deve rimanere alta
  • e le cure a domicilio devono potersi sviluppare ulteriormente per far fronte ai mutati bisogni di una demografia che cambia.

Certo, escludere il settore socio-sanitario, sarebbe forse il “meno peggio”

Ma cosa rimarrebbe?

Volete veramente “tagliare 130 milioni” speculando sulla scuola e sulla formazione dei nostri giovani?

Pensate veramente che si possano tagliare tutti questi milioni migliorando qua e là l’efficienza dell’amministrazione senza gravi conseguenze sui cittadini e le imprese del nostro Cantone?

Che possiamo permetterci un’amministrazione pubblica decimata, con più tempi di attesa, meno qualità nelle prestazioni e delle decisioni?

Che più ditte e più lavoratori verrebbero da noi con servizi pubblici di pessima qualità?

Vi prego, care colleghe e cari colleghi, di riflettere sinceramente sulle conseguenze concrete, reali, della decisione che oggi siamo chiamati a prendere. Una decisione che potrebbe incidere pesantemente su numerose vite umane.

I conti vanno risanati. Tutti assieme però, coinvolgendo la società civile. Trovando soluzioni ragionate e equilibrate che necessitano cura, attenzione e tempo. Agendo sia sulle spese, che sulle entrate.

Oggi – e termino – siamo chiamati a prendere una “grande decisione” che potrebbe toccare la qualità di vita di tante persone, tra cui quelle più fragili.

Vi prego, al momento di schiacciare il pulsante di voto, di pensare alla nostra grande responsabilità di Gran Consiglieri e – al di là del “gioco politico” delle parti e degli schieramenti –  rammentare che, come scritto da Daniele Finzi Pasca nel suo spettacolo “Bianco su bianco”: “quando le cose grandi decidono di muoversi, schiacciano le cose piccole, le minuscolezze”

Vi ringrazio.

 

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