Il Partito Socialista invita le autorità della Città di Lugano al dialogo e al riconoscimento immediato dellautogestione luganese come una realtà consolidata che merita legittimità e uno spazio adeguato dove farla vivere così come avviene in tutte le principali Città svizzere e mondiali. Allo stesso tempo auspica un impegno diretto del Cantone nel ruolo di mediatore e garante per entrambe le parti.
La claudicante azione delle autorità comunali sulla questione autogestione, con prima un tentativo di incontro tra occupanti e vicesindaco e a poche ore da questo spiraglio di dialogo lo sgombero deciso dal sindaco, continua a dimostrarsi fallimentare. La determinazione con cui si è tentato e ancora si tenta di reprimere ed eliminare la pluridecennale esperienza dellAutogestione luganese non sta facendo altro che alimentare il contrasto fra le parti allontanando sempre più ogni possibile soluzione che permetta nuovamente di riconoscere uno spazio a questa realtà alternativa.
Il fatto che lautogestione si muova su binari non necessariamente convenzionali, favorendo e valorizzando un procedere partecipativo volto allautodeterminazione, non deve accecare e irrigidire le autorità politiche, amministrative e di polizia, e nemmeno le persone che in esse si riconoscono.
Malgrado lo sgombero e il violento abbattimento parziale dellex-Macello, lautogestione a Lugano continua ad essere in grado di mobilitare un folto numero di persone di ogni età ed estrazione sociale; questo dovrebbe mettere il Municipio della città di Lugano nella condizione di rendersi conto che questa realtà va riconosciuta con i fatti e non solo con il ricorso a parole di circostanza.
A parere del Partito Socialista cantonale il Municipio di Lugano, con il sostegno del Cantone che potrebbe assumere un ruolo di mediazione e garanzia, ha il dovere di trovare una soluzione che permetta allautogestione di continuare a vivere in spazi sicuri, adeguati e non emarginati nella periferia più buia della Città.