Ci sono momenti nella storia in cui il silenzio diventa complicità. Oggi, di fronte alla crisi climatica e all’aumento delle disuguaglianze, restare immobili sarebbe una resa. L’Iniziativa per il Futuro nasce da una convinzione semplice: chi ha beneficiato di più da un sistema che consuma persone e natura deve finalmente contribuire di più. Ogni estate è più calda della precedente, ogni inverno più secco. I ghiacciai si sciolgono, gli anziani muoiono di caldo, i giovani si chiedono che mondo lasceremo loro. Mentre la popolazione fa sacrifici, chi possiede miliardi continua a volare in jet privati e a investire in industrie che distruggono il pianeta. L’Iniziativa per il Futuro non è figlia dell’invidia, ma del senso di giustizia. È un’iniziativa dei giovani, pensata con grande senso di responsabilità, per salvare tutte e tutti noi dalla catastrofe climatica imminente. Propone una tassa sulle mega-eredità superiori ai 50 milioni di franchi: non tocca la gente comune, ma chiede un gesto di responsabilità allo 0,05% più ricco. Permetterebbe alla Confederazione di incassare 6 miliardi di franchi l’anno, da destinare ad abitazioni sostenibili, lavoro ad alto valore aggiunto e mobilità pulita. Protezione del clima e giustizia sociale, insieme. Non è una battaglia ideologica, è una scelta morale. Significa dire basta a un’economia che arricchisce pochi e lascia agli altri il conto da pagare. L’Iniziativa per il Futuro non è un attacco ai ricchi, ma un atto d’amore verso la Svizzera, verso i nostri figli, i nostri nonni, verso noi stessi e la nostra Terra. È tempo di scegliere da che parte stare: con chi accumula e distrugge, o con chi costruisce un domani per tutte e tutti noi.
Articolo di Marco D’Erchie, Direzione PS, apparso il 18 novembre 2025 su LaRegione