Scandalo ‘Argo 1’: risposte convincenti invece di propaganda

Gli scomposti tentativi di generare confusione riguardo allo scandalo ‘Argo 1’, cui il PS così come la popolazione sta assistendo, non possono essere accettati. La gravità del caso e i quesiti tuttora aperti esigono un tono consono al senso dello Stato e delle risposte chiare, non degli atti di propaganda politica.

Durante gli ultimi giorni, così come la cittadinanza del Cantone, il Partito Socialista ha assistito suo malgrado a uno scomposto tentativo di ricoprire lo scandalo ‘Argo 1’ e la tassativa necessità di risposte attraverso degli atti di pura propaganda politica. Atti veicolati da un linguaggio e da toni che non si addicono alla gravità del caso, poco consoni al senso dello Stato e che il Partito Socialista non può accettare. Le questioni e gli interrogativi tuttora aperti esigono delle risposte supportate da dati di fatto verificabili invece dell’evidente tentativo di distogliere l’attenzione dai fatti e disorientare l’opinione pubblica. In questo senso, il PS disapprova anche gli attacchi alla stampa sprovvisti di elementi fattuali, volti unicamente a screditare il lavoro di seri professionisti preoccupati di informare in modo oggettivo la popolazione.

Fin dall’inizio dello scandalo ‘Argo 1’, ben nove mesi fa, il Partito Socialista ha chiesto e ribadito la necessità della più assoluta chiarezza e di risposte attendibili, diventate imperative con l’aggravamento del caso e che ad oggi non sono state ancora formulate.
Lo scorso 24 marzo, il PS ha chiesto d’istituire un’inchiesta amministrativa, una richiesta ribadita a settembre. Alla luce dei fatti appurati e delle informazioni che hanno confermato la gravità del caso, il PS ha anche sostenuto l’apertura di una Commissione parlamentare d’inchiesta proprio perché, col passare dei mesi, il rapporto di fiducia tra la cittadinanza, lo Stato e l’Amministrazione pubblica è stato eroso a causa della flagrante assenza di risposte convincenti. Oggi la Commissione parlamentare d’inchiesta è stata istituita, le inchieste penali e amministrative seguono il loro corso e il Partito Socialista conferma la propria fiducia nel lavoro che si sta svolgendo.

Le domande e le zone d’ombra vanno affrontate senza più indugi, contrastando qualsiasi tentativo volto a distrarre l’attenzione dai quesiti posti:

“Perché il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ha dato mandato all’agenzia di sicurezza ‘Argo 1’ benché al momento dell’incarico non esistesse ancora?”, “Perché è stata scelta ‘Argo 1’ benché non disponesse delle indispensabili referenze?”, “Perché è stato affidato l’incarico a ‘Argo 1’ benché non disponesse del personale necessario?”, “Per quali ragioni i responsabili del DSS hanno firmato un contratto retroattivo per il mandato affidato ad ‘Argo 1’?”, “Per quale ragione l’incarico è stato affidato in assenza della risoluzione del Consiglio di Stato?”, “Quali sono i motivi che spiegano la reiterata violazione della Legge sulle commesse pubbliche nello scandalo ‘Argo 1’?”, “Per quali ragioni sono stati effettuati i pagamenti per un importo complessivo di 3.4 milioni di franchi in assenza dei documenti necessari?”.

Domande cui vanno sommate altre questioni e che esigono anch’esse delle risposte: il sospetto che ‘Argo 1’ fosse a conoscenza dei controlli, il ragionevole interrogativo riguardo al fatto che in seno al DSS ci fosse coscienza del problema, il fatto che sia in atto un’inchiesta penale per delitto fiscale e riciclaggio, il fatto che le ore supplementari dei dipendenti di ‘Argo 1’ siano state pagate in contanti (8’000 ore per un importo di 190’000 franchi) e non siano state dichiarate; i fatti relativi al Direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, la sua richiesta di “non voler impiegare” l’ex-dipendente di ‘Argo 1’ “presso la PCI di Camorino” e gli incontri relativi ai fatti di Bormio.

Domande e quesiti che vanno affrontati con la dovuta serietà, a cui vanno date le risposte che le cittadine e i cittadini del Cantone attendono ormai da mesi e che non possono essere soffocate dalla propaganda politica.

 

 

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