Scandalo ‘Argo 1’: una manifestazione di protesta frutto di una certa politica

Fin da quando lo scandalo ‘Argo 1’ è emerso, la popolazione è stata confrontata con delle informazioni che hanno progressivamente descritto un quadro della situazione allarmante senza ottenere delle risposte chiare e attendibili. La manifestazione organizzata da esponenti della società civile lunedì 6 novembre alle 18:00 in Piazza Governo a Bellinzona è comprensibile ed è frutto dell’attitudine in questo scandalo di una certa politica.

Il Partito Socialista ritiene che la manifestazione di protesta prevista per lunedì 6 novembre alle ore 18:00 in Piazza del Governo a Bellinzona, intitolata “Vi aspettiamo fuori”, sia una logica conseguenza dell’attitudine avuta nello scandalo “Argo 1” da una certa parte della politica, dal Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli e dalla poca incisività con cui il Governo ha agito in questa vicenda.

Fin dall’inizio dello scandalo ‘Argo 1’, ben 8 mesi fa, il PS ha chiesto più volte di fare luce su tutti gli aspetti della vicenda e di formulare risposte attendibili anche per evitare che la fiducia della popolazione nello Stato e nell’Amministrazione pubblica venisse progressivamente erosa, come purtroppo è accaduto.  Abbiamo chiesto l’apertura di un’inchiesta amministrativa già lo scorso 24 marzo. A giugno, contrariamente a degli esponenti dei partiti di maggioranza, abbiamo affermato che il caso non era chiuso. Abbiamo poi ribadito l’importanza di un’inchiesta amministrativa e, considerati i nuovi elementi emersi, sostenuto l’apertura di una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI). Anche in questo caso, una parte della politica ha agito per screditare la CPI che invece, se dotata di mezzi e risorse sufficienti, come previsto dalla Legge sul Gran Consiglio, può valutare le responsabilità politiche e i necessari correttivi a livello politico e legislativo.

Invece di risposte chiare e attendibili, la popolazione e l’opinione pubblica sono stati confrontati a dei tentativi per banalizzare la vicenda e screditare i testimoni, giudicati tuttavia attendibili dalla Magistratura. Negli ultimi giorni sono anche emerse ulteriori e preoccupanti notizie: la richiesta del direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF), al nuovo datore di lavoro di un ex-agente di ‘Argo 1’, di non impiegarlo più presso il centro di Camorino; il fatto che un funzionario dell’USSI sia stato impiegato per scoprire l’andamento dell’inchiesta condotta da “Falò”; il fatto che a giugno il Capodivisione della DASF, la funzionaria dell’USSI, il Presidente del PPD Fiorenzo Dadò e un altro funzionario dell’USSI si siano incontrati nei locali del DSS per discutere della regalia ricevuta dal titolare di ‘Argo 1’ a Bormio; il fatto che questo incontro né l’informazione della regalia non siano stati comunicati né alla Sottocommissione vigilanza né alla Commissione della Gestione benché, nel frattempo, stesse valutando come proseguire sul caso.

Il quadro generale dello scandalo ‘Argo 1’ è allarmante ed è comprensibile che degli attori della società civile si siano organizzati per manifestare e protestare contro questo stato di cose. Il PS si unisce perciò alle preoccupazioni degli organizzatori della manifestazione: l’insieme della vicenda, i fatti e le zone d’ombra riconducibili ad ‘Argo 1’ vanno sviscerati e chiariti quanto prima e una volta per tutte, fornendo le risposte che la popolazione attende ormai da troppo tempo.

 

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