Il PS ritiene inaccettabile che la sola persona a subire delle conseguenze nel caso Argo 1 sia un ex-dipendente dellagenzia di sicurezza, il quale ha denunciato delle malversazioni a UNIA e che è stato sospeso dal suo nuovo datore di lavoro in seguito a un articolo del Corriere del Ticino. Occorre perciò fare piena luce anche sulle ragioni che hanno portato a elaborare un documento a suo riguardo e chiarire come sia stato possibile che questo documento riservato al vaglio del Governo sia stato trasmesso al quotidiano di Muzzano.
Il Partito Socialista ritiene inammissibile che, allo stato attuale, lunica persona a subire delle conseguenze per quanto riguarda lo scandalo Argo 1 sia un ex-dipendente dellagenzia, il quale aveva denunciato al sindacato UNIA delle irregolarità sulla sua busta paga. Un problema reale e grave poiché oltre a non esistere e a non disporre del personale necessario quando le è stato affidato il delicato mandato nellambito dellasilo, è stato appurato che Argo 1 ha anche pagato in contanti e senza dichiararle ben 8’000 ore di lavoro, per un importo di 190mila franchi.
Lex-dipendente di Argo 1, che oggi lavora per unaltra agenzia di sicurezza, è stato sospeso dal suo nuovo datore di lavoro per delle ragioni direttamente riconducibili alle accuse mosse a suo riguardo in un articolo pubblicato in prima pagina dal Corriere del Ticino, il quale ha reso note le generalità dellex-dipendente di Argo 1, definendolo ingiustamente un infiltrato del sindacato UNIA. Larticolo in questione ha mosso le critiche di UNIA, Syndicom, SSM e dallAssociazione Ticinese dei giornalisti, a cui ci siamo uniti, visto che sono stati trattati in prima pagina dei fatti relativi ai testimoni del caso Argo 1 che appaiono giustamente marginali, se non irrilevanti, rispetto ai gravi problemi sollevati dalla vicenda. Dei fatti volti a screditare degli ex-dipendenti benché la procura abbia confermato che i testimoni nel caso Argo 1 siano attendibili. Desta preoccupazione anche il fatto che la decisione della sospensione dellex-dipendente di Argo 1 sia stata presa dal suo nuovo datore di lavoro in accordo col direttore della Divisione dellazione sociale e delle famiglie (DASF): la dimostrazione che i fatti riconducibili ad Argo 1 e ai suoi sviluppi non siano esclusivamente circoscritti allUfficio del sostegno sociale e dellinserimento (USSI).
Il Partito Socialista sinterroga seriamente riguardo al documento riservato al vaglio del Governo e inviato alla Magistratura contenente delle informazioni relative agli ex-dipendenti di Argo 1 il quale è stato trasmesso al Corriere del Ticino e che il quotidiano ha utilizzato quale fonte per gli articoli di prima pagina consacrati agli ex-dipendenti di Argo 1. Riteniamo perciò che, oltre ai preoccupanti quesiti rimasti nellombra, occorra anche fare piena luce sulle dinamiche, le ragioni, la prassi e il mandato che hanno portato a produrre questo documento e su come sia mai stato possibile che un documento al vaglio del Governo e inviato alla Magistratura sia stato trasmesso alla stampa, portando a un articolo che ha causato la sospensione di un lavoratore ed ex-dipendente che ha testimoniato riguardo alle malversazioni di Argo 1.