Scandalo ‘Argo 1’: fondamentale la Commissione parlamentare d’inchiesta

Paolo Beltraminelli non farà un passo indietro: il Partito Socialista ne prende atto ed esprime la propria insoddisfazione. Non è soddisfacente, nemmeno, che il Consiglio di Stato abbia deciso di non allargare l’inchiesta amministrativa, bensì d’incaricare un perito esterno per analizzare una parte dei problemi. Questa frammentazione degli accertamenti dimostra la necessità di una CPI sufficientemente dotata di mezzi e di risorse per approfondire la componente politica dell’intera vicenda. Ribadiamo quindi l’importanza d’istituire, senza esitazioni, una Commissione parlamentare d’inchiesta. 

Il Partito Socialista esprime la propria insoddisfazione riguardo alla decisione del Consiglio di Stato di non chiedere un passo indietro a Paolo Beltraminelli per quanto riguarda la direzione della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF) e che nemmeno il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) abbia ritenuto opportuno agire in questo senso.
La portata e la gravità del caso, così come l’importante ripercussione sulla popolazione e la fiducia nelle Istituzioni, avrebbero richiesto che il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli avesse fatto un passo indietro fintanto che tutti gli aspetti e i quesiti di questa vicenda non fossero definitivamente chiariti.

Benché il mandato a ‘Argo 1’ sia stato attribuito nel 2014, il caso non può essere circoscritto a 3 anni fa visto che è emerso a partire dal 22 febbraio 2017, quando è stata condotta l’operazione di polizia che ha portato all’arresto di un dipendente di ‘Argo 1’. In questo senso, in assenza dell’operazione di polizia, ‘Argo 1’ avrebbe continuato a operare poiché il mandato diretto era stato tacitamente rinnovato, in assenza della risoluzione del Consiglio di Stato e nella reiterata violazione della Legge sugli appalti pubblici.
Lo scorso mese di marzo, il capo Ufficio sostegno sociale e inserimento (USSI) è stato esautorato da parte delle sue responsabilità, subordinandole direttamente alla Direzione della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie. Non quindi è accettabile che la responsabilità politica sia stata tradotta con la sola responsabilità amministrativa di un funzionario.

Prendiamo atto che il Consiglio di Stato ha deciso di nominare un perito che approfondisca le implicazioni della tariffa, eccessivamente bassa, di 35 franchi l’ora fatturata da ‘Argo 1’. Deploriamo tuttavia che l’attenta analisi non sia avvenuta prima di affidare il mandato e ci interroghiamo riguardo alla grande differenza con la tariffa attuale, di oltre 50 franchi l’ora, fatturata da un’altra agenzia di sicurezza anch’essa chiamata a rispondere nell’urgenza al mandato.
Restano la lista di fatti appurati e la preoccupazione dei quesiti rimasti aperti, il fatto che i dipendenti di ‘Argo 1’ non siano stati compensati mentre il fallimento dell’agenzia è stato pronunciato lo scorso agosto. Aumenta anche grado di sfiducia nelle Istituzioni dell’opinione pubblica e della popolazione, così come la sensazione che il Consiglio di Stato continui ad agire con distacco da questa realtà.

Il PS ribadisce perciò che istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta, che ha una valenza e una portata più ampia di una perizia esterna, al fine di fare piena luce sullo scandalo ‘Argo 1’ è più che mai indispensabile, nell’interesse delle Istituzioni, dei cittadini e delle cittadine, giustamente preoccupati per quanto accaduto e ciò che sta accadendo.

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