Il Ticino si trova in una situazione difficile all’interno del contesto svizzero: da un lato, i salari medi sono tra i più bassi del Paese; dall’altro, i premi assicurativi risultano tra i più elevati. Questa combinazione sfavorevole ha ripercussioni significative sulla vita quotidiana dei cittadini, che si vedono costretti a destinare una quota superiore al 10% del proprio reddito disponibile al pagamento dei costi assicurativi. Le conseguenze non si limitano solo all’aspetto economico, ma si estendono anche al benessere psicologico della popolazione, sotto costante pressione nel tentativo di far quadrare i conti. In risposta a questa situazione, è stata avanzata un’iniziativa che, se approvata, porterebbe un concreto sollievo a gran parte della popolazione. L’obiettivo è una redistribuzione dei costi assicurativi che sia equa e proporzionata al reddito, così che il peso dei premi non gravi indistintamente su tutti, ma venga modulato in base alle effettive possibilità economiche. In questo modo, si eviterebbe che il milionario e il salariato si trovino a pagare la stessa cifra per le assicurazioni, ponendo fine a una distorsione che necessita urgentemente di essere corretta. Alla base di questa proposta vi è il principio che la salute non può e non deve essere considerata un lusso. Deve invece essere garantita a tutti i cittadini a costi accessibili. Solo così si può assicurare un reale benessere sociale e una società più giusta. Non è la prima volta che il Partito Socialista e i suoi alleati si fanno promotori di proposte sociali e sostenibili per affrontare il tema dei premi assicurativi. La vera sfida resta la capacità del ticinese medio di trovare la forza e la coerenza necessarie per sostenere e approvare una svolta significativa.
Daniele Bianchi, PS Bellinzona apparso il 3 settembre su laRegione