Risposta del Partito socialista (PS Ticino) alla consultazione sul Piano energetico e climatico cantonale (PECC)

Il PS Ticino attendeva gia? da tempo l’aggiornamento del PEC-2013, specialmente tenendo conto di quando sta succedendo. La crisi climatica e? ormai davanti agli occhi di tutti: il tempo scarseggia e le misure sono urgenti. La realta? energetica sta mutando: la fine delle forniture di petrolio e gas russi e la crisi del nucleare francese ci hanno mostrato come una politica energetica piu? autonoma sia necessaria.

L’obiettivo dell’indipendenza energetica e della neutralita? climatica per il Cantone e? condiviso.

«il PECC e? un documento strategico di base in cui i provvedimenti sono descritti solo nelle loro parti essenziali (Cap. 6). Questi ultimi, unitamente agli indirizzi e agli obiettivi, (Cap. 5), saranno definiti nel dettaglio in considerazione degli esiti della consultazione, che e? parte integrante del processo di elaborazione del PECC» (PECC, rapporto per la consultazione, pag. 13).

Nella nostra risposta (allegata) siamo entrati in dettaglio sui vari provvedimenti proposti, e attendiamo una rapida elaborazione di un vero piano d’azione.

I punti importanti per il PS-TI sono:

  • Il principio della giustizia climatica: i costi della transizione energetica e dell’adattamento climatico, compresi i costi della salute per i periodi di canicola, devono esser ripartiti equamente, senza colpire in modo ingiusto le fasce economicamente fragili e gli anziani.
    Per questo, considerato come la trasformazione della rete elettrica sia la colonna della decarbonizzazione, gli enti pubblici dovranno rinunciare a tasse di concessione e utili.

  • La necessita? di una strategia di formazione professionale, per far fronte alla mancanza di specialisti in vista della realizzazione degli obiettivi energetici e climatici del PECC.

Tra le misure, privilegiamo quelle che hanno gia? avuto il maggiore successo in questi dieci anni.

  • Il risparmio energetico: «Rispetto al 2008, nel 2021 il consumo globale di energia si e? ridotto dell’8%, raggiungendo ampiamente l’obbiettivo di una riduzione del 3% entro il 2020 fissato nel PEC-2013.» (pag. 16).
  • La promozione del fotovoltaico: anche qui la produzione reale (134 GWh/a) supera ampiamente la previsione del PEC-2013 di 29 GWh/a nel 2020 (pag. 22). Considerati i dati della mappatura solare federale, il potenziale teorico dei tetti e? pari a 5’000 GWh/anno. Il potenziale reale si stima essere di 2’500 – 3’000 GWh/anno. Invece di 1’500 GWh/a proponiamo un obiettivo piu? ambizioso di 2’000 GWh/a.

Per altri settori (eolico, mini-idroelettrico, mini-eolico, solare alpino) raccomandiamo prudenze, valutazione dell’efficacia e del rapporto costi/benefici e ponderazione dei vari interessi (compresi la protezione della fauna e degli ambienti naturali sensibili).

Il ruolo di AET deve essere chiarito e potenziato. I distributori dovrebbero avere un obbligo di acquistare energia elettrica da AET, nel senso di privilegiare gli interessi degli stakeholder (il Ticino, l’ambiente, l’idroelettrico ticinese) rispetto a quelli degli shareholder (Comuni e azionisti). Una maggiore collaborazione, specialmente su provvedimenti specifici, e? necessaria. AET potrebbe diventare l’unico centro di acquisto di energia elettrica per tutto il Cantone o almeno per quei distributori che poi invocheranno aiuti del Cantone in caso di difficolta? di mercato.

Chiediamo inoltre che la Svizzera come agli altri Paesi industrializzati (area OCSE), e quindi anche il Ticino, anticipino gia? al 2040 il raggiungimento dell’obiettivo di emissioni netto zero; questo per concedere ai Paesi in via di sviluppo, che finora hanno pesato meno sulle emissioni globali di CO2, di posticipare l’obiettivo della neutralita? climatica al 2060.

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