Risposta del Consiglio federale del 14.06.2013

Il mercato dei posti di tirocinio è influenzato – tra molti altri fattori – dall’offerta e dalla domanda. Agli interessi e alle capacità dei giovani si contrappongono l’offerta di posti di tirocinio e le aspettative delle aziende. Negli ultimi anni la situazione dei posti di tirocinio in Svizzera in generale e anche in Ticino è rimasta stabile. Secondo le stime del barometro dei posti di tirocinio della SEFRI nel 2012 nel Canton Ticino il 96% dei giovani che si trovavano a dover fare una scelta formativa hanno optato per il livello secondario II (formazione professionale di base o liceo) o ha trovato una soluzione transitoria.
Qualsiasi rapporto di tirocinio si basa su un contratto di tirocinio. Questo tipo di contratto è disciplinato come contratto individuale speciale di lavoro nel Codice delle obbligazioni (CO art. 344-346a). Come per il diritto del lavoro svizzero in generale anche in quest’ambito vige la libertà contrattuale. Tale principio si è dimostrato efficace e consente la necessaria flessibilità. I frontalieri provenienti dagli Stati dell’UE e dell’AELS non necessitano di un permesso di lavoro per poter stipulare un contratto di tirocinio.
In merito alle singole domande:
1.-3. Il Consiglio federale comprende le preoccupazioni espresse dall’autrice dell’interpellanza. È consapevole del fatto che sotto molti punti di vista le regioni di frontiera devono affrontare particolari sfide e tiene in seria considerazione la situazione specifica dei Cantoni interessati. Il Canton Ticino osserva la situazione sul mercato dei posti di tirocinio; secondo i dati raccolti il tasso di apprendisti frontalieri si aggira attorno al 7%. Questa percentuale è stabile da anni. I rapporti di tirocinio con i frontalieri sono riscontrabili soprattutto nell’industria e nell’edilizia ma da qualche tempo si stanno estendendo anche al settore dei servizi. Come noto nell’industria e nell’edilizia le aziende hanno spesso difficoltà a occupare tutti i posti di tirocinio vacanti con apprendisti domiciliati in Ticino.
Il Canton Ticino continua a tenere sotto controllo l’evoluzione in quest’ambito. Una sensibilizzazione delle aziende in materia è possibile in particolare nel quadro della promozione dei posti di tirocinio attuata a livello cantonale.
4. L’articolo 13 della legge sulla formazione professionale (LFPr; RS 412.10) prevede che il Consiglio federale può adottare provvedimenti temporanei per rimediare agli squilibri incombenti sul mercato della formazione professionale di base.
La Segreteria di Stato per la formazione la ricerca e l’innovazione (SEFRI) segue gli sviluppi sul mercato dei posti di tirocinio. In tale contesto opera in stretta collaborazione con i servizi cantonali competenti e con le organizzazioni del mondo del lavoro e informa periodicamente sulla situazione dei posti di tirocinio.
Il Consiglio federale attribuisce grande importanza al buon funzionamento del mercato dei posti di tirocinio. Per il momento tuttavia ritiene che anche nelle regioni di frontiera non vi siano le premesse per sottoporre a un esame e intraprendere delle misure.

Testo depositato
Analogamente al fenomeno di sostituzione da parte delle aziende di una parte dei lavoratori indigeni con lavoratori frontalieri nel Canton Ticino ci sono segnali che ciò potrebbe succedere anche tra gli apprendisti. Gli apprendisti frontalieri sono oltre 700 su 9000 con una tendenza all’aumento. Il 50 per cento ha un contratto di lavoro nell’edilizia artigianato e industria ma apprendisti frontalieri sembra inizino ad essere presenti anche in attività per loro non tradizionali. Alcuni trovano la possibilità di effettuare l’apprendistato in settori dove c’è carenza di giovani residenti disposti a seguire la formazione professionale soddisfacendo così una richiesta del mercato per quelle professioni che i ticinesi non vogliono fare senza sostituire apprendisti residenti. Sembrerebbe però che un numero crescente di apprendisti frontalieri siano maggiorenni. Per evitare un fenomeno di sostituzione con il quale delle aziende preferiscono assumere apprendisti maggiorenni anche se ci sono giovani residenti interessati a seguire la formazione perché essi proprio per la maggiore età possono effettuare lavori pericolosi preclusi ai minorenni o possono usufruire della licenza di condurre o ancora hanno già un’esperienza professionale è necessario avere delle informazioni (si può immaginare che in casi sporadici possano anche esserci persone che iniziano un apprendistato nel nostro paese perché guadagnano di più che esercitando una professione nel loro).
Pur tenendo conto del fatto che di principio la scelta dell’apprendista spetta al datore di lavoro e non all’autorità che si occupa della formazione professionale chiedo al Consiglio federale:
1. Se è a conoscenza di questo fenomeno e se può fornire dati sulle varie regioni della Svizzera?
2. Come valuta la sostituzione di apprendisti residenti con apprendisti frontalieri in particolare maggiorenni?
3. Se in accordo con i Cantoni intende intraprendere delle misure di sensibilizzazione dei datori di lavoro e delle associazioni professionali affinché siano assunti più apprendisti residenti?
4. Se individuati dei settori e delle regioni a rischio intende attuare delle misure applicando le possibilità previste dalla Legge federale sulla formazione professionale agli articoli 13 (squilibri sul mercato della formazione professionale di base) e 14 cpv. 3 (contratto di tirocinio e sua approvazione da parte delle autorità)?

Marina Carobbio

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