Rinvio del Preventivo: il rischio è che il prossimo sia ancora più marcato a destra

Il PS è disponibile alla discussione al fine di ottenere un Preventivo 2017 più solido a condizione che sia più attento alla socialità. Il rischio reale è che il prossimo preventivo sia dettato da politiche liberiste cui il Partito Socialista si oppone con decisione: votare NO ai referendum “Stop ai tagli!” il prossimo 12 febbraio è dunque più che mai necessario.
Mercoledì sera il Gran Consiglio ha votato contro il Rapporto di Maggioranza, sostenuto in principio dalla maggioranza PPD-PLR-Lega: il Preventivo 2017 ritorna quindi in Commissione della Gestione.
Questa decisione dimostra come il patto stretto dai tre partiti di maggioranza in Parlamento intorno alla ‘manovra di rientro e al preventivo 2017 fosse forzato, fragile e controproducente. Fin dall’inizio il Partito Socialista ha proposto una discussione seria, chiedendo più attenzione per la socialità così come lo stralcio dei tagli supplementari che mettono a repentaglio il ceto medio e le fasce più deboli della popolazione. Se PPD-PLR e Lega, invece di portare avanti la manovra a qualunque costo, avessero accolto queste richieste si sarebbe ottenuto un Preventivo più serio e un Rapporto di maggioranza sostenuto da più consenso.

Il Partito Socialista ha agito con serietà e coerenza: ha proposto una discussione e lo stralcio dei tagli supplementari decisi in Gran Consiglio e che non erano previsti nella manovra iniziale da 185 milioni di franchi. Infine, confrontato con il rifiuto di un dialogo a proposito di misure che non potevano essere accettate, ha promosso i referendum “Stop ai tagli!” in votazione il 12 febbraio 2017.

Il Gruppo PS ha presentato un Rapporto di minoranza con cui he espresso il disaccordo con le misure della manovra, in cui ha mostrato che vi siano spazi per garantire una socialità adeguata adattando la fiscalità e rinunciando a sgravi fiscali concessi agli alti redditi: ha perciò richiesto di bocciare il Preventivo 2017.
Con il ritorno del preventivo in Commissione della Gestione, il PS ribadisce la sua disponibilità al dialogo e alla discussione a condizione che il preventivo presti finalmente attenzione alle fasce più deboli della popolazione e al ceto medio. L’insieme delle richieste del PS è noto poiché è contenuto nel Rapporto di minoranza che ha presentato.
Il rischio, oggi, è di ottenere un preventivo ancora più marcato a destra, dettato dai ricatti del deputato leghista Boris Bignasca e da una politica liberista che non possiamo accettare. La decisione del Gran Consiglio evidenzia come l’anima sociale della Lega, i fondamentali cristiani del PPD e l’ala radicale del PLR subiscano la politica liberista dettata dalla destra in Parlamento così come in seno al Consiglio di Stato: il PS attende invece che reagiscano e che facciano sentire la loro voce.

È più che mai importante evitare, opponendosi con decisione, un preventivo ancora più a destra, caratterizzato da tagli supplementari a danno del ceto medio e delle fasce più deboli della popolazione. Se così non fosse verrebbe favorita una politica ancora più liberista, imposta dalla destra, marcata da ulteriori inaccettabili tagli ai danni della popolazione e dello Stato su cui il PS non intende entrare in materia.

 

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