Rincaro integrale per le prestazioni sociali cantonali

Diminuisce il potere di acquisto di buona parte della popolazione e sempre più persone e famiglie “non ce la fanno più”. Ad aggravare questa situazione il fatto che le prestazioni sociali come l’AVS o le prestazioni cantonali non sono state adeguate al rincaro. Per molte economie domestiche diventa sempre più difficile accedere anche ai beni di prima necessità e intanto esplodono le domande ai punti di distribuzione del Tavolino Magico, dei mercati Caritas, le richieste di aiuto al Soccorso svizzero d’inverno, Pro Senectute, Pro Infirmis, Volontari Vincenziani, …

La politica cantonale non può unicamente preoccuparsi dello stato delle finanze cantonali e di come ridurre le tasse agli ultra-ricchi: è nostro dovere rispondere ad una situazione economica e sociale estremamente difficile e garantire sempre il principio del riconoscimento integrale del rincaro delle prestazioni sociali cantonali.

Nel 2023 il rincaro in Svizzera è stato del 2,1%: questo il dato ufficiale appena comunicato dall’Ufficio federale di statistica in merito all’aumento medio annuale dell’indice dei prezzi al consumo.

Nel frattempo però non è stato deciso, né è previsto, nessun adeguamento delle rendite AVS, AI, Prestazioni complementari, Assegni Prima Infanzia, Soglia per gli Assegni integrativi familiari, forfait del sostegno sociale, soglie per i sussidi di cassa malati, assegni di studio, spillatico per chi vive in foyer, minimo vitale dell’ufficio esecuzione e fallimenti, …

Già nel 2023 si era assistito allo “scandalo” dell’adeguamento solo parziale (2,5% invece che del rincaro integrale del 2,8%) che aveva infiammato il dibattito alle camere federali.

Quest’anno invece nessun riconoscimento! Né a Berna, né a Bellinzona.

Abbiamo quindi presentato un Rapporto redatto dal Danilo Forini (firmato da PS, Verdi, Più Donne e parte del Centro) che – rispondendo a quattro Mozioni del capogruppo PS Ivo Durisch – chiede per il 2024 l’adeguamento integrale al rincaro delle prestazioni sociali di competenza cantonale.

Un Rapporto del liberale Matteo Quadranti (firmato da PLR, UDC e parte del Centro) respinge qualsiasi riconoscimento del rincaro, che costerebbe 6,7 milioni all’anno secondo le stime del Consiglio di Stato.

Il Gran Consiglio avrà l’opportunità nei prossimi mesi di sostenere la popolazione più in difficoltà sostenendo il nostro rapporto oppure di riconfermare purtroppo che la sorte “dei meno abbienti” non è una priorità politica in questo momento.

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