Referendum contro i regali fiscali ai ricchi: raccolte più di 10’000 firme!

Nonostante gli ostacoli posti dal Governo, attraverso la pubblicazione del nuovo disegno di legge nel periodo delle vacanze natalizie, il Comitato referendario contro la riforma fiscale ha raccolto più di 10’000 firme, che saranno consegnate lunedì 29 gennaio alle ore 11.00 presso la Cancelleria dello Stato.
Il popolo sarà quindi chiamato ad esprimersi su una riforma che favorisce ancora una volta i grandi patrimoni e le grosse aziende che conseguono utili, ai danni della stragrande maggioranza della popolazione.

Il Comitato che ha lanciato e promosso il referendum contro la riforma fiscale cantonale – composto da UNIA, l’Unione Sindacale Svizzera Ticino e Moesa, PS, GISO, i Verdi, MPS, POP, PC, Forum alternativo e Collettivo Scintilla – ha raccolto più di 10’000 firme! Quindi ben oltre le 7’000 firme necessarie per la riuscita del referendum e praticamente in sole 3 settimane!

La riforma proposta dal Consiglio di Stato, e votata a dicembre dalla maggioranza del Gran Consiglio, contribuisce – tra le altre cose – ad alimentare la concorrenza fiscale intercantonale al ribasso. Una concorrenza che non fa altro che aggravare le diseguaglianze e impoverire lo stato sociale del nostro paese.
Queste politiche, ormai conosciute, svuotano le casse dello Stato, lo privano delle risorse necessarie e conducono inevitabilmente a nuove e sempre più incisive politiche di austerità. È quanto avvenuto con le riforme fiscali precedenti e quanto appena accaduto con la manovra di rientro finanziario, con gli insostenibili tagli alla politica sociale e famigliare che ne sono derivati.

Saremo inoltre chiamati ad esprimerci mentre già si prefigura la discussione alle Camere federali sulla riforma “Progetto fiscale 17” prevista per quest’autunno. L’accavallarsi di discussioni sul piano cantonale e nazionale, mostra che il Governo, e in particolare il Consigliere di Stato Christian Vitta, voglia archiviare con una certa fretta la discussione sul piano cantonale, per aprire la strada alla nuova e dolorosa riforma attesa sul piano nazionale per quest’autunno.

Il Comitato Referendario

 

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