Con grande disappunto il Coordinamento donne della sinistra ha dovuto constatare il risultato delle votazioni di domenica: la netta approvazione dell’iniziativa contro l’adificazione di minareti ma anche il chiaro no all’iniziativa contro l’asportazione di materiale bellico ci dimostrano come ancor una volta viviamo nella palese contraddizione dato che le armi arrivano spesso nei paesi musulmani. Certo accettiamo il verdetto dalle urne ma non senza dire: questa non è la nostra Svizzera!
La nostra Svizzera si distingue per il rispetto delle minoranze per la promozione della pace non fomenta assurde e infondate paure dello straniero ma cerca lo scambio culturale e l’integrazione. Non vede nei musulmani la causa di tutti i mali – anche perché si ricorda le conseguenze devastanti di un tale comportamento: pochi decenni fa il capro espiatorio furono gli ebrei.
E se qualcuno ci viene a dire che tutto ciò succede nel nome dei diritti della donna rispondiamo che sono solo bugie per non dire di peggio. Ma quando mai quei partiti che hanno lanciato l’iniziativa si sono occupati delle pari opportunità tra uomo e donna? E come pensano di migliorare i diritti delle donne musulmane in Svizzera? Segregandole e lasciandole ancor più isolate? O pensano forse che debbano proteggere noi donne laiche svizzere da burqa e lapidazioni e le nostre figlie dalle mutilazioni genitali?
Il vero problema invece sono gli estremisti i fondamentalisti di ogni genere e religione. Ma lo stesso popolo svizzero ha appena deciso che esportare armi che finiscono inevitabilmente anche nelle mani di dittatori di tutto il mondo e usati contro civili donne e bambini non è un problema. l’importante è che paghino!
Gina La Mantia Co – presidente Coordinamento donne della sinistra