Il gesto di papa Francesco, che fa omaggio al vicepresidente Vance di due piccole confezioni pasquali da tre euro da regalare ai figli, è un messaggio da non dimenticare. Troppa è l’ipocrisia di chi, ovunque, con le proprie azioni, da sempre insulta i principi del cristianesimo.
Chi rispetta lo scandalo della crocifissione non può fare altro che stare dalla parte degli indifesi, degli emarginati e dei migranti («i Cristi invisibili respinti con i guanti bianchi») e deve rifiutare la «globalizzazione dell’indifferenza», di fronte ai crimini della Palestina, dell’Ucraina, del Sudan, del Congo e di tutti gli altri conflitti dimenticati, la «terza guerra mondiale combattuta a pezzi».
Chi è cristiano come Francesco condanna la concentrazione delle ricchezze e del potere nelle mani di pochi ( le oligarchie), responsabili dello sfruttamento della persona umana, della miseria, del saccheggio della natura e della crisi climatica.
Ora, in una sorta di nuovo Medioevo (tecnologizzato), i vassalli dei nuovi monarchi e i paladini di tutti i sovranismi tentano di privarci delle libertà e dei diritti fondamentali, somministrandoci a piccole dosi il veleno dell’autoritarismo, sfruttando e manipolando le fragilità di una democrazia intenzionalmente indebolita.
Una vera e propria internazionale delle destre sovraniste da anni si espande anche da noi, con un’invasiva e costante propaganda xenofoba, razzista, irrispettosa dei diritti fondamentali delle persone, della giustizia, dello stato di diritto e della separazione dei poteri.
Vale la pena qui ricordare le incaute prese di posizione dei tre consiglieri nazionali dell’UDC e della Lega e di alcuni granconsiglieri a favore delle nefaste politiche di Trump, così come le disquisizioni geopolitiche del PC ticinese che conducevano alle stesse conclusioni.
Nella sua apparente irrilevanza, è significativa la recente istituzione nel Parlamento cantonale dell’intergruppo «Sovranità e indipendenza», identificabile per la presenza compatta e «qualificata» dei granconsiglieri dell’UDC, del PC e della Lega, ma anche del Centro e del PLR, persino nella persona del suo presidente.
Una domanda è lecita. Davvero non si colgono le contraddizioni? Non si vede che queste posizioni sono incompatibli con i concetti stessi di libertà, neutralità e sovranità?
Se ci pensiamo bene, infatti, chi simpatizza per gli autocrati sovranisti di altre nazioni – come del resto era avvenuto durante il ventennio fascista – di fatto tradisce il proprio Paese!
Chi è liberale non dovrebbe essere né sovranista né protezionista: illuminista, non dovrebbe nutrire nessuna simpatia per chi sostiene i nuovi monarchi. Chi è cristiano è chiamato, contro ogni forma di egoismo, a difendere i valori sociali, umani e ambientali, ricordati in modo semplice da papa Francesco, un pontefice per questo tanto amato, quanto inascoltato.
Articolo di Yannick Demaria apparso l’8 maggio sul Corriere del Ticino