Il PS per un minimo salariale realmente dignitoso

La Direzione e il Gruppo parlamentare del PS in Gran Consiglio ribadiscono che il minimo salariale legale, per essere realmente dignitoso, non può essere inferiore alle prestazioni sociali di base.
La tutela del lavoro e dei salari richiede anche maggiore vigilanza, più controlli e più unità nel difendere gli interessi del Ticino a Berna.

In relazione alla mancata intesa tra i sindacati, con gli iniziativisti di “Salviamo il lavoro in Ticino”, e i rappresentanti dell’economia riguardo al salario minimo, il Partito Socialista ribadisce che un minimo salariale legale dignitoso deve essere almeno pari all’assistenza pubblica per un’economia domestica media (2,26 persone) in Ticino, ovvero a 3’750 franchi, così come approvato dalla Conferenza cantonale del PS lo scorso 29 aprile.

Il salario minimo di 3’000 franchi proposto dal padronato non può essere accettato poiché non permette una vita dignitosa in Ticino. Le proposte per un minimo salariale legale devono tenere conto di questi dati per essere prese in considerazione.

La tutela del mercato del lavoro e dei salari in Ticino esige un salario minimo realmente dignitoso, una maggiore vigilanza e più controlli così come delle norme più strette per quanto riguarda il lavoro interinale.
Il Partito Socialista ha chiesto l’attuazione completa del controprogetto contro il dumping salariale e ne ha ribadito la necessità. Occorre assumere al più? presto 18 nuovi ispettori del lavoro, un coordinatore e 5 unità amministrative; mettere in atto in modo urgente tutte le misure necessarie al fine di aumentare e migliorare la qualità? dei controlli.

Il PS disapprova la proposta della Commissione tripartita di assumere solo 5 ispettori del lavoro, 1 unità amministrativa e 3 coordinatori, come confermato dal Governo lo scorso 10 marzo nella risposta all’interrogazione “Attuare al più presto il controprogetto contro il dumping salariale nel suo massimo potenziale”, presentata da Ivo Durisch a nome del Gruppo PS in Gran Consiglio. Non è ragionevole applicare le misure contro il dumping salariale con il contagocce!

La preoccupante situazione del lavoro in Ticino richiede anche più unità in seno alla Deputazione ticinese alle Camere federali. Lo scorso dicembre la Consigliera nazionale Marina Carobbio ha ad esempio proposto di aumentare i mezzi finanziari della Confederazione destinati all’ispettorato del lavoro. Secondo la legge, infatti, i Cantoni possono chiedere al Consiglio federale di partecipare ai costi per l’assunzione di ispettori del lavoro. Una proposta nell’interesse del Ticino che è stata tuttavia bocciata dal Parlamento, purtroppo anche con i voti contrari di alcuni ticinesi.

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