Il PS per un lavoro e dei salari dignitosi

Sabato 29 aprile si terrà la Conferenza cantonale del Partito Socialista «Insieme per un lavoro e dei salari dignitosi», presso la Casa del Popolo a Bellinzona a partire dalle ore 9:00. Nel corso della Conferenza la direzione del Partito inviterà a non sostenere le proposte formulate dalla Commissione per l’attuazione dell’iniziativa ‘Prima i nostri!” e sottoporrà la proposta per l’adozione di nove misure urgenti a tutela del lavoro e dei salari in Ticino.

L’adozione di nove misure urgenti a tutela del lavoro e dei salari in Ticino. È quanto il Partito Socialista proporrà sabato 29 aprile, in occasione della Conferenza cantonale del Partito «Insieme per un lavoro e dei salari dignitosi».

Regolamentare il settore delle agenzie interinali; creare un fondo per il lavoro; definire il salario minimo legale superiore alla soglia definita dalle prestazioni sociali di base; potenziare le misure di controllo e di vigilanza del mercato del lavoro; istituire un Ente cantonale per lavori di utilità? pubblica; applicare da subito l’art. 10 della L-Rilocc; aumentare e rafforzare nella direzione della “preferenza nazionale light” l’azione degli uffici regionali di collocamento (URC); dar seguito alle conclusioni del Piano cantonale dell’alloggio; insistere per il vincolo degli enti beneficiari di contratti di prestazione all’adesione a un contratto collettivo di lavoro.
Il PS intende così portare avanti una politica centrata su un’azione concreta a favore del lavoro.

Nel corso della Conferenza, la direzione del PS inviterà inoltre a non sostenere le proposte formulate dalla Commissione per l’attuazione dell’iniziativa “Prima in nostri!”. Il PS ha segnalato prima del voto popolare che l’iniziativa era un insieme di proclami non attuabili dal Cantone. Questo limite è apparso molto chiaramente dopo il voto, quando dalle parole si è trattato di passare ai fatti. Il fatto che le proposte della Commissione si concentrino nel settore pubblico, in cui non c’è alcun problema per cui i principi di “Prima in nostri!” debbano o possano essere messi in atto ne è la dimostrazione. Il peggioramento delle condizioni di lavoro e i salari nel settore privato sono il nocciolo della questione, per cui i promotori dell’iniziativa non hanno ad oggi formulato delle misure concrete e attuabili.

L’erosione dei salari reali, il precariato generato dalla flessibilità, l’impressionante aumento del lavoro a prestito o su chiamata che dal 2005 al 2015 ha visto il numero di lavoratori interinali raddoppiare e il numero di ore prestate aumentare del 172% e la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori dal dumping salariale impongono che le norme vadano ristrette. I numerosi casi in cui sono state registrate delle irregolarità e il non adempimento della Legge sul lavoro esigono un potenziamento dei controlli e una migliore vigilanza del mondo del lavoro. La disoccupazione di lunga durata va combattuta: occorre finanziare il lavoro per combattere l’esclusione sociale.

Il lavoro e dei salari dignitosi vanno difesi affinché permettano a ognuno l’accesso a una qualità di vita oltre la sussistenza e di prospettare con fiducia il futuro al riparo dalla povertà e dall’esclusione sociale.

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