Il PS sostiene il referendum contro la semaforizzazione del Piano di Magadino

Il PS aderisce al referendum “Basta sprechi!” contro la posa di semafori sul tratto stradale tra Quartino e Cadenazzo, per un costo di 3,3 milioni di franchi, in sostituzione delle rotonde. Questa decisione non poggia su dati attendibili e non migliorerà né le condizioni del traffico né i tempi di percorrenza.
A due anni dall’inaugurazione della galleria di base del Ceneri, questa decisione è incomprensibile e va contrastata. Per risolvere i problemi di mobilità bisogna investire nei trasporti pubblici, non in esperimenti come questo che sprecano importanti risorse.

Il Comitato cantonale del Partito Socialista, tenutosi lunedì, ha deciso di aderire al referendum “Basta sprechi!”, contro la semaforizzazione del Piano di Magadino, lanciato in seguito al credito di 3,3 milioni di franchi approvato lo scorso 11 dicembre dal Gran Consiglio, per la sostituzione di più rotonde costate oltre 10 milioni di franchi con dei semafori sul tratto stradale tra Cadenazzo e Quartino. Si tratta di una decisione che comporta un evidente spreco di risorse, senza che vi sia un provato miglioramento delle condizioni del traffico né dei tempi di percorrenza. Per quanto riguarda le rotatorie, invece, più studi approfonditi hanno dimostrato che sono tra le soluzioni più utili per la sicurezza stradale, come affermato dal rapporto MEVISA dell’UPI.

Non è invece provato che la posa di semafori possa fare aumentare il flusso del traffico, anche perché la decisione è stata presa senza in assenza di una simulazione realistica verificabile.  Nemmeno i dati forniti col messaggio del Governo sono corretti: affermano che il traffico sulla tratta sia aumentato del 2,8% annuo tra il 2011 e il 2013 quando in realtà, secondo le statistiche del traffico ticinesi, l’aumento è stato dell’1,65% tra il 2011 e il 2017, ovvero dello 0,27% annuo in media. La ragione è dovuta al fatto che la capacità di questa strada è già satura, come dimostrano i quasi 28’000 veicoli al giorno nel tratto di Quartino, superiore alla Mappo-Morettina definita in saturazione.

Non risulta quindi possibile migliorare in modo significativo il flusso del traffico e ridurre i tempi di percorrenza su questo tratto stradale. Certe e provate sono le conseguenze negative dei semafori, con un più alto tasso di incidenti, delle attese e delle colonne dovute agli arresti e ripartenze, pericolose distrazioni causate dal tempo d’attesa. La decisione di smantellare le rotatorie per sostituirle con dei semafori è perciò a un esperimento senza basi attendibili: uno spreco d’importanti risorse.

A soli due anni dall’inaugurazione della galleria di base del Ceneri, la semaforizzazione sul Piano di Magadino risulta del tutto incomprensibile. Per risolvere i problemi della mobilità bisogna investire nei trasporti pubblici, come dimostrano gli importanti aumenti d’utenza previsti con l’apertura della galleria del Ceneri. La domanda duplicherà tra Bellinzona e Locarno e sarà moltiplicata per quattro tra il Locarnese e il Sottoceneri. Pendolari che passeranno da 6’000 a 14’000, con la conseguente diminuzione del traffico stradale. Il Partito Socialista invita perciò la popolazione ticinese a sottoscrivere il referendum contro la semaforizzazione del Piano di Magadino, esprimendo così un chiaro messaggio al Cantone riguardo agli investimenti che migliorano realmente la mobilità, ovvero quelli nel trasporto pubblico.

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