Il Partito socialista prende atto dell’accordo intervenuto fra Consiglio di Stato gruppi parlamentari e partiti di governo attorno al preventivo 2013 del Cantone. In questo modo si è data ragione al PS che da solo ha preteso fin da subito di discutere entro i termini di legge il preventivo e votarlo emendato dai tagli sociali più incisivi. Dopo lunghissime trattative la responsabilità socialista ha infine prevalso e convinto gli altri partiti di governo in particolare quello di maggioranza relativa dell’asecutivo.
Abbiamo evitato di mettere in ginocchio l’amministrazione i dipendenti e lo stesso Cantone a causa di un rinvio pieno di insidie e di certo dannoso.
Abbiamo ottenuto lo stralcio di misure che avrebbero penalizzato i neoassunti e i giovani con poca esperienza. Non saranno più applicati i tagli del 3% ai primi e la soppressione di due classi ai secondi. In più la regolarizzazione di 200 ausiliari precari sarà garantita. Il PS incentiva così il necessario rinnovamento di competenze.
Anche se con un compromesso che ci lascia l’amaro in bocca si è riusciti a far ridurre drasticamente il sacrificio chiesto agli altri dipendenti. Ben 6 milioni di risparmi in meno rispetto al progetto da noi contestato: per tutte le classi salariali non saranno intaccati i primi 65 mila franchi salvaguardando i salari medio-bassi.
Infine l’applicazione delle misure di competenza del Consiglio di Stato agli enti sussidiati saranno attentamente valutate e applicate caso per caso onde evitare di intaccare la qualità delle prestazioni agli utenti.
Prima della discussione il PS ha inoltre chiesto sia al Consiglio di Stato sia agli altri partiti di assumere una posizione chiara e netta rispetto all’iniziativa popolare della Lega sugli sgravi fiscali rigettandola senza controprogetto. Cosa avvenuta con la sottoscrizione in commissione tributaria del rapporto di maggioranza che boccia l’iniziativa e rinuncia alla presentazione di un controprogetto.
Il partito e il gruppo parlamentare socialista (minoritari rispetto alle forze borghesi) ritengono di essere riusciti in questo modo ad arginare il tentativo di smantellamento del servizio pubblico portato avanti fino alla settimana scorsa da Lega PLRT e PPD.