O mangi la minestra oppure accomodati: quella è la finestra. Questa è la filosofia di certe aziende. Che dapprima violano il contratto nazionale di lavoro poi fanno pressioni sui dipendenti per far loro ingoiare il rospo e infine licenziano chi non si adegua.
Perché proprio questo ha fatto la Casram di Mezzovico: ha licenziato su due piedi con effetto immediato un lavoratore (residente si badi!) che civilmente aveva rifiutato l’aumento del carico di lavoro di 5 ore non pagate alla settimana. In sostanza: se non lavori gratis fuori!
Solo un caso individuale? La realtà è più grave.
Anzitutto un caso serve da esempio secondo la filosofia "Punirne 1 per educarne 100". Chi avrà ancora il coraggio di ribellarsi? Perciò a questi soprusi bisogna opporsi subito e con durezza.
Inoltre la Casram ha goduto dei sussidi dello Stato. In sostanza si è presa i soldi di tutti noi. Adesso però licenzia i lavoratori residenti. Bella riconoscenza verso la collettività.
Da ultimo Swissmem: proprio l’associazione di categoria ha suggerito alla Casram di operare così minacciando e infine licenziando il dipendente che chiedeva rispetto per la dignità del proprio lavoro.
Ecco questo è un bell’esempio di alcune delle aziende che operano in Ticino. Tante altre sono attente e sensibili ai problemi di chi lavora e noi non ci stancheremo di ringraziarle. Ma queste mele marce queste parassite della collettività che succhiano i soldi pubblici e poi prendono a calci nel sedere chi chiede solo rispetto ecco queste sono la vergogna dell’imprenditoria ticinese.