Premi deducibili, la Lega vuole sgravare i ricchi

L’iniziativa della Lega per la deducibilità integrale dei premi di cassa malati, che a una prima occhiata potrebbe sembrare allettante, se analizzata più attentamente si rivela profondamente ingiusta. Secondo il Consiglio di Stato, il costo per il Cantone e i Comuni sarebbe di circa cento milioni di franchi, mentre i maggiori beneficiari sarebbero le fasce di reddito più elevate.

I dati parlano chiaro: il risparmio fiscale aumenterebbe proporzionalmente al reddito dichiarato, lasciando le famiglie con meno possibilità con un pugno di mosche. Chi oggi fatica a pagare i premi e riceve sussidi non verrebbe toccato dall’iniziativa, mentre chi ha redditi alti potrebbe beneficiare di detrazioni fiscali enormi, di fatto il ceto medio resterebbe a mani vuote. Il governo ticinese ha fornito esempi concreti che dimostrano come questa misura avvantaggerebbe soprattutto chi ha già una situazione economica solida, mentre il costo verrebbe scaricato sulla collettività. Il rischio è di creare un buco nei conti pubblici, riducendo le risorse per sanità, istruzione e trasporti, mentre la popolazione continua a subire aumenti insostenibili.

Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a iniziative che, dietro lo specchietto per le allodole di un beneficio generalizzato, nascondono in realtà un’operazione che favorisce i più abbienti a discapito di tutti gli altri. Ogni franco tolto dalle casse dello Stato per finanziare sgravi fiscali, è un franco in meno per il sostegno alle famiglie in difficoltà, per migliorare i trasporti pubblici, per garantire cure adeguate a chi non può permettersele.

Togliere fondi alle casse statali significa futuri, ulteriori tagli ai servizi essenziali. Già oggi ospedali, scuole e trasporti pubblici soffrono per la mancanza di risorse. Continuare su questa strada vuol dire mettere a rischio la qualità della vita di tutti.

La battaglia contro il “caro cassa malati” deve essere condotta con strumenti equi e solidali, che aiutino chi ne ha veramente bisogno, con ad esempio, un sistema di premi proporzionato al reddito, non con iniziative fantasiose che favoriscono pochi privilegiati a spese della collettività. Non si possono continuare a ignorare i bisogni delle famiglie e del ceto medio. I ticinesi si aspettano e si meritano di più.

Articolo di Marco D’Erchie, Direzione PS Ticino, apparso su laRegione del 27 febbraio

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