Posta: scarichiamo il Ticino

La liberalizzazione a oltranza produce un altro bel risultato: la Posta ex regia federale comunque sempre totalmente di proprietà della Confederazione e quindi dei suoi cittadini nega l’appalto per la fornitura di elettricità ai suoi uffici di Locarno Bellinzona e Chiasso alle aziende elettriche locali e si rivolge alla concorrenza oltre Gottardo.

Aspettiamo che lo stesso facciano anche le FFS. E magari anche l’Amministrazione cantonale ticinese: perché no? Infatti se l’unico criterio da seguire nella scelta degli appalti è il prezzo… e così dev’essere nel libero mercato… ci si può serenamente infischiare di ogni altra considerazione dalla salvaguardia dei posti di lavoro fino alla protezione delle economie delle regioni periferiche. Che importa? Conta solo risparmiare qualche centinaio di migliaia di franchi su fatturati dell’ordine delle decine di milioni. Sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende e dell’indotto.

Tutto questo pur di non toccare la "vacca sacra" della Destra: neoliberismo a oltranza e pretese dell’economia sopra tutto il resto.

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