Per una vecchiaia dignitosa

A Carla era giunta voce che la rendita Avs sarebbe stata completamente adeguata al rincaro. Poi a inizio marzo la notizia: il rincaro completo non lo riceverà, i rappresentanti di Udc, Plr, Lega e Verdi liberali a Berna lo hanno affossato. “Si sarebbe trattato di pochi franchi in più di rendita al mese con costi globali di 418 milioni per due anni per l’Avs”(pari a 0,45% della spesa annuale dell’Avs) hanno addotto come giustificazione per il loro no. Per Carla quei pochi franchi avrebbero fatto una differenza, ma è anche una questione di giustizia e di dignità. Una storia simile a quella di tanti anziani che fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese. Secondo uno studio di Pro Senectute, il 30% delle persone anziane in Ticino è a rischio di povertà, la percentuale più alta della Svizzera. Bisogna quindi agire con urgenza per garantire una vecchiaia dignitosa. Rafforzando le rendite Avs, introducendo la 13esima Avs, come proposto dall’iniziativa popolare dell’Unione sindacale svizzera sulla quale si esprimerà il popolo. Il Cantone si è recentemente dotato di una “pianificazione integrata anziani e cure a domicilio 2021-2030” per affrontare le sfide demografiche. Un passo importante al quale vanno garantite le risorse previste anche in termini di personale di cura e che va completato da politiche efficaci di lotta alla povertà. Garantendo l’accesso alle Prestazioni complementari a chi ne ha diritto e che per non conoscenza o timore non ne fa richiesta (una mozione di Ivo Durisch in tal senso è in attesa di risposta da parte del Governo). Sostenendo forme abitative con servizi di assistenza a prezzi accessibili e abitazioni intergenerazionali in modo da garantire una vita il più possibile autonoma anche in età avanzata. Rafforzando l’accesso agli aiuti diretti per la permanenza a domicilio, in vigore dagli anni 90 grazie a una visione lungimirante della socialità, e che hanno lo scopo di sostenere finanziariamente le persone anziane o invalide per poter rimanere al proprio domicilio. Secondo una valutazione effettuata dalla Supsi su mandato della Divisione dell’Azione Sociale e delle Famiglie essi non solo non vanno ridotti, bensì rafforzati. Gli importi attuali non sono sufficienti a coprire gli importanti costi che le famiglie devono sostenere per il mantenimento a domicilio, necessitano di un importante carico amministrativo e non sono sempre conosciuti. Sono necessarie politiche pubbliche più efficaci e i mezzi finanziari adeguati per affrontare queste urgenze sociali. Mi auguro quindi che la risposta degli altri partiti non sia del tenore di “sgravi per gli anziani”, come recentemente proposto dall’Udc cantonale per cercare di correggere il tiro dopo aver respinto la piena compensazione al rincaro delle rendite Avs/Ai, oppure come è avvenuto sul tema dei premi di cassa malati, dove la maggioranza di centro-destra ha spacciato come aiuti alle famiglie le maggiori deduzioni. Tema sul quale, grazie al referendum del Partito socialista, sarà il popolo a esprimersi.

Articolo di Marina Carobbio apparso su La Regione

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