Per una politica del lavoro e dell’occupazione con salari decenti

Introduzione
Anche se le statistiche sembrerebbero dare indicazioni meno pessimiste di quanto da quasi tutti temuto e la SECO continua in maniera molto miope a glorificare la politica espansionista del nostro mercato del lavoro la maggioranza degli addetti ai lavori che operano nel nostro Cantone è concorde sul fatto che si debba intervenire a sostegno dell’occupazione per evitare che la situazione attuale diventi cronica e irreversibile.
Nel nostro Paese disponiamo di strumenti d’intervento in parte cantonali e in parte federali. Strumenti che però in genere sono innescabili solo quando dall’occupazione si passa ad una situazione di disoccupazione parziale o totale. Un scelta fatta dal legislatore che aveva un senso quando la percentuale dei disoccupati era attorno o al di sotto della soglia del 2%.
Purtroppo da anni questa soglia è stata ampiamente superata in tutta la Confederazione ed è stabilmente posizionata sopra il 4% nel nostro Cantone con punte stagionali regolarmente sopra il 5%. Un’evoluzione che a mente del PS richiede una rivalutazione delle misure disponibili già ora e un nuovo approccio preventivo che permetta di scongiurare almeno in alcuni casi la perdita dell’occupazione.
Alla situazione già difficile nel nostro cantone deve essere contestualizzato anche il ruolo della manodopera importata (in tutte le sue connotazioni) che a seguito delle difficoltà economiche che l’auropa sta conoscendo sta destabilizzando un mercato del lavoro ormai fuori controllo e sta facendo emergere le contraddizioni che una politica economica liberista ad oltranza inevitabilmente produce.
Da una parte statisticamente appaiamo come i campioni del mondo nella creazione di nuovi impieghi mentre dall’altra abbiamo una tasso di disoccupazione tra i più alti della Svizzera e come se ciò non bastasse scontiamo un’esplosione dei costi assistenziali dettati dal passaggio forzato di molte persone dallo stato di disoccupato a quello assistenziale.
Inoltre accusiamo un divario salariale rispetto al resto della Svizzera che da anni nonostante momenti di euforia economica rimane stabile attorno al 15% è molto peggiore per l’universo femminile e aumenta costantemente in termini assoluti. Una situazione che costringe lo Stato (pure confrontato con difficoltà finanziarie) a intervenire sussidiariamente a sostegno dei redditi insufficienti prodotti da un’economia speculativa e parassitaria che usufruisce a piene mani dell’afficacia delle nostre strutture senza restituire neanche sul piano salariale quanto è minimamente lecito attendersi.
Una situazione quest’ultima che richiederà interventi di tipo strutturale e pianificatorio che non sono tema delle proposte odierne e interventi a sostegno di una retribuzione decente intimamente collegata con il valore del lavoro. In questa direzione il nostro apporto lo stiamo dando con l’iniziativa federale per un salario minimo di 4000 franchi al mese e questione che affrontiamo oggicon un primo pacchetto di proposte per il sostegno all’occupazione destinato in particolare alle PMI serie che meritano la considerazione dello Stato in quanto generatrici di redditi interessanti e di occupazione a favore anche dei residenti.

Obiettivi
Con il pacchetto odierno per il tramite delle mozioni e dell’iniziativa parlamentare allegate il PS intende proporre soluzioni intelligenti facilmente attuabili e immediatamente applicabili a costo contenuto ad una parte dei problemi occupazionali che il nostro Cantone conosce. Problemi che sono particolarmente acuti nella fascia giovanile e tra gli over 55.
Soluzioni che costituiscono una risposta ai problemi sollevati tra l’altro anche da un’imprenditoria – quella artigianale e delle PMI- che gestisce in genere settori particolarmente interessanti capaci di sviluppare valore aggiunto e di generare occasioni occupazionali decentemente remunerate che purtroppo sono troppo spesso snobbate dai ticinesi.
In questo senso le proposte intendono anche valorizzare una serie di profili professionali che attraverso una crescita anche certificata possono meglio essere spesi in un mercato del lavoro diventato sempre più esigente. Proposte che intendono pure sottolineare la particolarità di una serie di settori professionali sia industriali sia artigianali che permettono attraverso passerelle formative quasi onnipresenti di raggiungere i titoli accademici tramite percorsi diversi ma non meno gratificanti.
Insomma il PS si propone attraverso questo pacchetto ed un prossimo in preparazione che sarà presentato in autunno di formulare alcune proposte semplici e praticabili atte a dare qualche risposta concreta alle attese della popolazione. Certo non abbiamo la pretesa di saper risolvere tutto ma grazie all’asperienza in questo campo accumulata in anni di attenzione al mondo del lavoro ci permettiamo di proporci quali interlocutori privilegiati per fare da tramite tra una piccola ma determinante imprenditoria e un’offerta di competenze produttive spesso sottostimata e messa da parte.

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