Per un rilancio solidale, femminista ed ecologista

L’editoriale dell’attuale numero del PS.ch di Laura Riget e Fabrizio Sirica, copresidenza PS Ticino. Trovate qui il numero intero del PS.ch. Buona lettura! 

Care compagne, cari compagni
Dopo oltre un anno di pandemia, finalmente si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel con l’avanzare delle vaccinazioni. Ma se dal lato sanitario e dei provvedimenti per limitare la diffusione del virus le prospettive sono positive, non possiamo dire lo stesso delle conseguenze economiche e sociali di questa pandemia. È ovvio che non basterà togliere le limitazioni alle aperture dei ristoranti, dei commerci, del settore culturale e di quello turistico e continuare come se niente fosse, ma servirà un programma di rilancio. Questo rilancio può essere l’occasione di rendere la nostra società e la nostra economia più solidale, femminista ed ecologista!

Partendo dal documento recentemente discusso all’Assemblea dei delegati del Partito Socialista Svizzero, vogliamo sottoporvi quattro riflessioni per raggiungere questo obiettivo – ambizioso, ma necessario per contrastare le crescenti disuguaglianze, lo sfruttamento ambientale e la precarizzazione dell’economia.

  1. La crisi covid non ci tocca tutt* allo stesso modo!

Come ogni fenomeno, anche una pandemia va analizzata nel contesto socioeconomico in cui avviene: per riprendere la metafora usata frequentemente negli scorsi mesi, non siamo tutt* nella stessa barca. Né a livello sanitario, né socioeconomico. Pensiamo al manager in home-office, che continua il suo lavoro con lo stesso salario di sempre e ha un rischio limitato di contagio, rispetto alla donna che lavora come commessa nella vendita o il cameriere che percepisce l’80% dello stipendio con il lavoro ridotto. Partendo da questa premessa, risulta che ci sono i “vincitori” di questa crisi e i “perdenti”, che rispecchiano i rapporti di forza diseguali preesistenti.

  1. Serve una risposta solidale alla crisi!

Un programma di rilancio deve partire da questa consapevolezza e orientarsi in particolare al sostegno di chi soffre maggiormente. Concretamente sul breve e medio termine continueremo a chiedere:

  • La garanzia dei redditi;
  • Il riconoscimento dei lavori di importanza sistemica;
  • Il risarcimento integrale delle perdite per le PMI toccate dalla crisi;
  • Di non dimenticarsi delle forme di lavoro atipiche (per es. lavoro su chiamata, ma anche chi lavora in nero);
  • Una riflessione su nuovi modelli assicurativi per non lasciare indietro nessuno (per es. assicurazione generale del reddito o reddito di base incondizionato).
  1. Nuovi investimenti nei settori strategici!

Sempre con uno sguardo attento agli aspetti sociali ed ambientali, per uscire dalla crisi economica è fondamentale promuovere investimenti nei settori strategici: sanità e settore di cura; formazione (e formazione continua); protezione dell’ambiente e transizione energetica; infrastruttura e tecnologia.

  1. Il finanziamento è possibile!

Innanzitutto è indispensabile uscire da una visione meramente contabile che punta al rapido pareggio del bilancio: in una situazione di tassi di interessi bassi e con un debito pubblico contenuto, non è grave se sul medio termine esso venisse aumentato per evitare tagli. Ma anche se non si volesse percorrere questa via, ci sono altre possibili fonti di finanziamento per un programma di rilancio. In primis le riserve della Banca nazionale svizzera, che ammontano a quasi 900 miliardi di franchi. A titolo di paragone, nel 2019 – prima della pandemia – il budget annuale della Confederazione ammontava a circa 70 miliardi in un anno. Ma anche una tassa (straordinaria) sui “vincitori” della crisi, pensiamo ai giganti delle telecomunicazioni come Google, e una vera lotta all’evasione fiscale sono vie da approfondire.

In conclusione, pensiamo che un simile programma di rilancio – che nel nostro piccolo stiamo elaborando anche per il Canton Ticino – sia necessario, finanziabile e positivo per la società e l’ambiente. Impariamo qualcosa da questa crisi e affrontiamo le enormi sfide che, seppur scomparse dai giornali, ma tuttora presenti: la precarietà del mondo del lavoro, l’emergenza climatica, la crisi migratoria e l’evoluzione demografica.

Laura Riget e Fabrizio Sirica, copresidenza PS Ticino

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