Per asili nido di qualità

Finalmente l’iniziativa “Asili nido di qualità per le famiglie” è stata approvata dal Gran Consiglio!
L’aveva lanciata il sindacato Vpod otto anni fa per dare un incentivo alla creazione di asili nido e di servizi extrascolastici.
La scarsità, o anche l’assenza nel nostro cantone delle strutture necessarie a prezzi accessibili incide pesantemente sull’economia del Paese e sulla vita delle mamme sole o delle coppie con basso reddito. Accedere a un secondo reddito e all’indipendenza economica per molte famiglie significa poter contare su asili nido di qualità. Nella nostra società entrambi i genitori, o per scelta o per bisogno lavorano, molto spesso fuori casa e giustamente sono disposti ad affidare i loro figli solo a persone formate. Vogliono sicurezza e qualità. È urgente allora disporre dei servizi necessari; in caso contrario, mettere al mondo dei figli diventa molto complicato. La scarsità di asili nido non farà che peggiorare il fenomeno già allarmante della denatalità.
La denatalità non è una bella prospettiva, lo sappiamo bene. Le persone in età attiva diminuiscono e nel contempo aumentano gli anziani, categoria definita “improduttiva”. Definizione ingiusta, vista la quantità ragguardevole di servizi di cura prestati gratuitamente, tra cui l’accudimento dei nipoti. Un apprezzabile risparmio per la società, dopotutto… Siamo consapevoli che il sostegno affettivo dato (e ricevuto!) dai nonni riveste un innegabile valore intrinseco che va molto al di là del risparmio in denaro. Ma affetto e disponibilità degli anziani non possono sostituire un servizio che uno Stato dovrebbe garantire, soprattutto per favorire il suo stesso benessere. Come abbiamo visto, durante la prima ondata della pandemia il “letargo” forzato dei nonni ha costretto molti genitori ad acrobazie organizzative. Denatalità e penalizzazione della lavoratrice sono, prima di tutto, le nefaste conseguenze di politiche sbagliate, di mancanza d’intraprendenza delle autorità e anche di retaggi culturali che, tarpando le ali delle donne per secoli, hanno limitato lo sviluppo economico del nostro cantone. L’ha capito benissimo il Ps svizzero che già nel 2019 ha inoltrato una petizione per chiedere posti gratuiti per ogni bambino all’asilo nido, petizione che sta circolando attualmente in Ticino.
Come donna, sono convintissima che nessuna di noi debba trovarsi costretta a scegliere tra il lavoro e la maternità perché il lavoro non è solo una necessità per completare il budget familiare. No, per molte donne il lavoro è valorizzazione personale, autonomia e crescita. E la famiglia è slancio verso il futuro, amore e generosità. Nessuna contrapposizione dunque. Parafrasando uno slogan che ha più di cento anni, ribadisco che noi donne vogliamo il pane, ma anche le rose!
Come genitori, so che abbiamo dato alle figlie, al pari dei maschi, la migliore formazione. Perché fare tutti questi sforzi, se poi le donne rischiano di essere tagliate fuori dal mondo del lavoro? Visto che i danni si ripercuotono dapprima sull’economia del Paese, e in seguito anche nella vecchiaia delle donne stesse, perché i nidi d’infanzia e i servizi extrascolastici decollano con tanta fatica nel nostro cantone?
Gli asili nido portano nuovi posti di lavoro di qualità, contratti di lavoro controllati, una buona integrazione di tutti i bambini nel tessuto sociale. Le strutture per la prima infanzia e quelle extrascolastiche favoriscono la famiglia e la società nel suo insieme, non una singola categoria di persone e non le donne soltanto!
Adesso ognuno sarà tenuto a fare la sua parte, anche e soprattutto i Comuni. Tutti i partiti finalmente oggi appoggiano la proposta della Vpod e ne vedono i benefici. Me ne rallegro, e mi aspetto che i loro rappresentanti nei Comuni realizzino concretamente e velocemente questo servizio. Il ruolo trainante dei Comuni è fondamentale e nessuno deve temere che la creazione di un servizio tanto importante crei artificialmente nella popolazione un falso bisogno o, peggio, pretese fuori luogo. Al contrario, la creazione di servizi di asili nido eviterebbe il ripetersi di situazioni di disagio e di dipendenza finanziaria di molte famiglie, per non parlare delle difficoltà che ogni giorno affrontano quelle monoparentali.

Articolo di Daniela Pugno Ghirlanda, granconsigliera Ps apparso su LaRegione del 23 ottobre 2021

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