Parità di genere a Locarno? Per qualcuno costa troppo

A due settimane di distanza dallo sciopero femminista del 14 giugno che ha visto manifestare trecentomila persone in tutta la Svizzera contro le disparità di genere, a Locarno si presenta un’opportunità per agire.

Lunedì 26 giugno il Consiglio comunale tratterà una mozione interpartitica che, se approvata, impegnerà la Città a firmare la Carta europea per l’uguaglianza. A due settimane di distanza dallo sciopero femminista del 14 giugno che ha visto manifestare trecentomila persone in tutta la Svizzera contro le disparità di genere, a Locarno si presenta un’opportunità per agire. Lunedì 26 giugno il Consiglio comunale locarnese tratterà una mozione interpartitica che, se approvata, impegnerà la Città a firmare la “Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”. Così facendo il Comune dovrà redigere un piano d’azione per la parità che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione, previa realizzazione del bilancio di genere. Questo strumento, che consiste nell’analisi della spesa pubblica secondo una prospettiva di genere, è stato già adottato da diversi Comuni ticinesi, ultimo in ordine cronologico Mendrisio. Tuttavia, nonostante il parere favorevole e quasi unanime della Commissione della legislazione, il Municipio di Locarno nelle sue osservazioni si è espresso in modo contrario sostenendo che ottemperare ai principi della Carta comporterebbe costi eccessivi e non necessari in quanto la Città già ora promuove la parità in seno all’amministrazione comunale.

Francesco Albi, Presidente PS Locarno

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