Ora un salario minimo dignitoso anche in Ticino

Con la decisione del Tribunale federale di Losanna di respingere il ricorso del padronato e delle associazioni economiche contro l’introduzione di un salario minimo di 20 franchi l’ora nel Canton Neuchâtel, cade l’ultimo ostacolo all’introduzione di un minimo salariale analogo anche in Ticino. Adesso la strada è spianata per realizzare l’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”, accettata dai Ticinesi nel 2015. Il PS ribadisce con forza la necessità d’introdurre, senza più tergiversare, un minimo salariale di almeno 3’750 franchi.

Il Partito Socialista accoglie con grande soddisfazione la sentenza del Tribunale di Losanna che, respingendo il ricorso del padronato e di più associazioni dell’economia, sancisce l’introduzione di un minimo salariale di 20 franchi l’ora nel Canton Neuchâtel. Fondamentale la motivazione dei giudici, i quali hanno affermato che questa “misura di politica sociale è giustificata dalla volontà di permettere alle persone che lavorano di ottenere un salario che permetta loro di vivere dignitosamente, senza dover ricorrere all’assistenza sociale”.
L’introduzione di un minimo salariale dignitoso di 20 franchi l’ora, adattato ogni anno all’indice dei prezzi al consumo, non contravviene né al principio costituzionale della libertà economica né al diritto federale. La decisione dei giudici di Losanna non lascia spazio a nessuna interpretazione volta alla riduzione di un minimo salariale analogo, ad esempio in Ticino.

Affinché questa misura di politica sociale non sia equiparata a una misura di politica economica, il Tribunale federale ha determinato che il salario minimo debba situarsi a un livello abbastanza basso. Questo è il caso – affermano i giudici del TF – per il minimo salariale di 20 franchi l’ora poiché è stato calcolato sulla base del reddito determinante in materia di prestazioni complementari AVS/AI. Un principio e una base di calcolo validi per l’insieme della Confederazione oltre che per Neuchâtel – e quindi anche per il Ticino – che non possono essere contestati. La sentenza del Tribunale Federale è chiara: sancisce che questo è il minimo salariale al di sotto del quale, in Svizzera, è impossibile andare e contraddice, sul nascere, i tentativi delle organizzazioni padronali e del mondo dell’economia volti a ottenere un minimo salariale al ribasso in Ticino.

Il Partito Socialista ribadisce con forza che ora, in Ticino, bisogna introdurre un salario minimo legale di almeno 3’750 franchi che equivale alle prestazioni sociali di base del Cantone. Un importo inferiore non può essere accettato perché implica un intervento dello Stato. Le prestazioni sociali sono previste per aiutare chi è in difficoltà, non per sovvenzionare le aziende che elargiscono dei salari inaccettabili! Ora attendiamo che il Governo agisca con responsabilità e coraggio, presentando rapidamente un messaggio in questo senso.

In Ticino il tasso di rischio povertà è oltre il 30%, le persone che necessitano l’assistenza sociale sono in allarmante aumento e ci sono più di 1’000 persone costrette a ricevere l’aiuto sociale benché lavorino! È imperativo introdurre un minimo salariale nel nostro Cantone, tenendo conto della sentenza del Tribunale federale – la quale respinge sul nascere qualsiasi tentativo di negoziazione al ribasso – senza più esitazioni né tentennamenti!

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