Nuova legislatura: sinistra e verdi uniti contro sovranismo e austerità

La scorsa settimana è ufficialmente iniziata la nuova legislatura al Gran Consiglio. Tra discussioni sulle assegnazioni dei seggi nelle commissioni e festeggiamenti per le nuove cariche istituzionali, diversi volti nuovi hanno preso posto nei banchi dell’assemblea legislativa. Questo nuovo quadriennio eredita una serie di problemi dal precedente, che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione dei cittadini ticinesi già colpiti dall’aumento dei prezzi e dalla stagnazione dei salari.

Il decreto Morisoli, approvato dal popolo, che impone l’austerità per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2025, sta già producendo i suoi effetti negativi. Il governo ha dovuto rinunciare inizialmente a due importanti eventi, l’Olma che avrebbe dato risalto al Ticino a livello nazionale e il Tour de France a livello internazionale. Queste rinunce sono necessarie per raggiungere gli obiettivi imposti dal decreto sostenuto dall’UDC, PLR, Lega e PPD. Inoltre, le ultime elezioni politiche hanno portato a un Parlamento ticinese più orientato verso la destra, con l’ingresso di tre nuovi partiti politici come HelVetica, Avanti con Ticino e lavoro, e Verdi Liberali, che contribuiranno ad aumentare la presenza di destra e centro.

Un Parlamento più frammentato continuerà ad attuare politiche di rigore economico, con benefici fiscali per i ceti più alti, che verranno gradualmente imposti dai democratici centristi.

In questo senso, è necessario che sinistra e verdi uniscano le forze, andando oltre le proprie differenze e divergenze pur mantenendo una propria equidistanza e identità, al fine di contrastare queste tendenze liberiste e sovraniste.

È fondamentale che all’interno del Parlamento ci sia un’unità di intenti, poiché essa è essenziale per difendere i cittadini di questo cantone. Tuttavia, nel caso in cui non si riescano a ottenere i risultati desiderati, i parlamentari potranno fare affidamento sul sostegno delle rispettive basi. Sarà possibile intraprendere azioni al di fuori dell’istituzione, come ad esempio la raccolta di firme, al fine di contrastare una maggioranza prepotente che inevitabilmente si sentirà incoraggiata dai risultati delle elezioni di aprile.

Una minoranza unita dalle idee e dal desiderio di una società diversa può solo portare benefici a questo cantone, che diventa sempre più povero e trascurato. Ci aspettano quattro anni di lotte e attacchi ai ceti più deboli, ma non si preoccupino la destra e i suoi sostenitori, saremo pronti sia sui banchi del Parlamento che nelle piazze, sempre a fianco dei cittadini di questo cantone.

Articolo di Marco D’Erchie, Presidente sezione Ps Mendrisiotto e Basso Ceresio

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