È un’occasione storica quella che si presenta il 3 marzo, un’occasione che dobbiamo cogliere con convinzione: si tratta di rafforzare finalmente la rendita Avs, garantendo alle pensionate e ai pensionati una vecchiaia dignitosa tramite l’introduzione di una tredicesima mensilità Avs. Lo dobbiamo a tutte e tutti coloro che ancora oggi dipendono in maniera importante dal 1º pilastro, persone che non hanno rendite pensionistiche sufficienti per contrastare l’aumento dei premi di cassa malati e in generale del costo della vita; donne e uomini che pur avendo lavorato tutta una vita e avendo contribuito alla propria pensione, oggi fanno fatica ad affrontare una spesa improvvisa, che sia per le cure dentarie o per un trasloco. In numerosi casi si tratta di donne. Molte di esse vivono ancora solo con l’Avs o – pur avendo accesso a un 2º pilastro – percepiscono rendite pensionistiche di circa un terzo inferiori a quelle degli uomini (17’000 franchi in meno all’anno) a causa delle disparità salariali di cui sono state vittime e di percorsi lavorativi a tempo parziale o interrotti per la cura dei figli o di familiari anziani e malati, percorsi che non hanno permesso loro di contribuire in maniera completa alla pensione. Si tratta di Maria, la vicina di casa che ha lavorato come collaboratrice domestica presso diversi datori di lavoro senza mai essere affiliata a una cassa pensione, o di Anna, che ha lavorato in una residenza per anziani dopo che i figli erano cresciuti e la cui rendita del 2º pilastro è una miseria. Per Maria, Anna e tante e tanti altri pensionati la tredicesima Avs sarebbe finalmente un giusto riconoscimento del lavoro svolto durante una vita intera.
Rafforzare l’Avs è fattibile, sostenibile finanziariamente e va a vantaggio di tutte e tutti. L’Avs è infatti l’assicurazione più sociale che abbiamo, che si basa su un principio tanto semplice quanto equo: quello della ridistribuzione della ricchezza grazie al fatto che anche chi ha salari milionari versa contributi Avs. In questo modo chi ha un reddito molto elevato paga molto di più di quanto percepisce. La tredicesima Avs è un passo che dobbiamo fare anche nell’interesse delle giovani generazioni. Per loro contribuire all’Avs conviene di più che versare soldi nel terzo pilastro. Rafforzare le rendite Avs significa contrastare una pericolosa perdita del potere d’acquisto ed evitare che con la pensione aumenti il rischio di povertà. Oggi, tra accresciuti premi di cassa malati e incrementi dei prezzi, le pensionate e i pensionati perdono quasi l’equivalente di una rendita Avs mensile. La tredicesima mensilità Avs, non c’è dubbio, migliorerà la situazione attuale e futura delle pensionate e dei pensionati. Non sprechiamo quest’occasione per rendere la vecchiaia più solidale e dignitosa.
Articolo di Marina Carobbio apparso su La Regione il 24 febbraio