Non ci metteranno a tacere

di Marina Carobbio
Consigliera nazionale PS

 

La differenza salariale tra donne e uomini e? ancora del 15% e ai piani superiori della politica, delle imprese e anche delle universita?, le donne sono ancora in minoranza. Il lavoro domestico e di cura dei figli, degli anziani e dei familiari ammalati e? appannaggio soprattutto delle donne, e non e? ne? riconosciuto ne? retribuito. Noi donne siamo in marcia e in molte parti del mondo l’8 marzo incroceremo le braccia per dire no alle discriminazioni, alle disparita? salariali, alla disuguaglianza, alla violenza domestica e al sessismo.

Accanto al movimento che ci vedra? protagoniste anche in Svizzera c’e? un altro dibattito in corso che ci tocca direttamente: quello delle discriminazioni nell’ambito della previdenza vecchiaia. Molte donne hanno salari bassi e impor? tanti lacune nel loro sistema assicurativo che si ripercuoteranno pesantemente al momento del pensionamento. Il reddito proveniente dall’attivita? lucrativa e? il parametro di calcolo per la rendita, e le donne, purtroppo, sono sovrarappresentate in lavori con stipendi bassi e sottorappresentate nelle funzioni ben retribuite. Per le donne il prezzo da pagare di un aumento dell’eta? di pensionamento a 65 anni e? alto, ed e? per questo che in parlamento io, con il mio gruppo parlamentare, mi sono opposta.
Ma per aumentare le rendite delle donne con salari bassi o che lavorano a tempo parziale la riforma del nostro sistema pensionistico attuale e? molto importante: senza di essa, non solo non ci sara? nessun aumento, ma ci sara? un peggioramento delle rendite attuali. Molte casse pensioni stanno diminuendo il tasso di conversione che trasforma il capitale accumulato in rendita. Senza interventi incisivi ci saranno ulteriori pressioni sulla previdenza professionale a causa della volatilita? dei rischi dei mercati finanziari, dove sono attive le casse pensioni. Senza provvedimenti le finanze dell’Avs saranno sotto pressione e non potranno compensare quelle perdite. La politica ha il dovere di agire rapidamente per contrastare questa tendenza, altrimenti avranno gioco facile coloro che gia? oggi propugnano un aumento dell’eta? di pensiona? mento a 67 anni e una riduzione delle rendite Avs.

I dibattiti in parlamento hanno mostrato i veri piani dei partiti di destra: lavorare piu? a lungo, assicurarsi privatamente per la vecchiaia e tassi di conversione piu? bassi. Per contrastarli e? quindi necessario mettere l’accento sul primo pilastro piuttosto che sul secondo: 840 franchi di rendita Avs in piu? all’anno e l’aumento del plafond per le coppie fino a 2’712 franchi all’anno sono il primo miglioramento dell’Avs dopo 20 anni che, con altre misure, permetteranno di compensare le perdite nella previdenza professionale. Una pro? posta che rafforza il primo pilastro e permette di migliorare concretamente la situazione di molte donne, tenendo conto della loro condizione peculiare di lavoratrici a tempo parziale, spesso con interruzioni dei loro percorsi lavorativi a causa della maternita?. Sono 500’000 le donne che lavorano e che dipendono solo dall’Avs. Si tratta quindi di un passo avanti, seppur piccolo per noi donne che da anni attendiamo la parita? salariale; ne dovranno seguire altri, ma non ci metteranno comunque a tacere finche? l’effettiva eguaglianza tra i sessi sara? raggiunta.

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed