NO alle minacce e alle persecuzioni contro i docenti

Il Partito Socialista si oppone alle persecuzioni personali e alle minacce, nemmeno così velate, formulate da esponenti politici contro dei docenti. Politici e rappresentanti delle nostre istituzioni devono dar prova di senso civico. Il PS esprime sostegno e solidarietà nei confronti dei docenti e ritiene opportuno che questa questione – così come lo svilimento degli atti parlamentari usati per uno scopo contrario a quello previsto – faccia l’oggetto di una seria discussione in seno alle autorità del Cantone. 

La campagna in vista della votazione sulla civica dello scorso 24 settembre è stata marcata da più falsità, strumentalizzazioni e affermazioni denigratorie nei confronti dei docenti pronunciate dal campo favorevole all’introduzione dell’educazione civica come materia nozionistica a sé stante. Una campagna capitanata a suon di costosi annunci propagandistici dall’industriale Alberto Siccardi. Una modifica dell’insegnamento e della sua organizzazione per cui i docenti non sono stati consultati. Inseganti costretti a subire e sopportare numerose affermazioni insultanti e denigratorie, così come l’ingiunzione al silenzio pronunciata da più esponenti politici, come se non avessero il sacrosanto diritto di esprimere un’opinione riguardo alle conseguenze della modifica della legge, a una materia che conoscono e alla loro professione.

In seguito al risultato delle urne, delle personalità e degli esponenti politici responsabili e capaci di fare prova di civismo avrebbero espresso piena fiducia negli insegnanti – come fatto dal Partito Socialista – cercando finalmente d’istaurare un rapporto costruttivo affinché la modifica della Legge possa essere applicata al meglio.

Le opinioni e esternazioni relative al risultato popolare espresse da alcuni docenti sono state infelici e controproducenti, benché vadano inserite nel contesto e comprese alla luce delle numerose denigrazioni e strumentalizzazioni subite. Potevano essere segnalate alla direzione delle scuole o finanche al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) affinché fossero applicate le norme relative agli insegnanti e all’uso delle reti sociali.

È invece inammissibile che delle personalità politiche e degli esponenti che siedono al Gran Consiglio o al Consiglio nazionale, esprimano dei giudizi approfittando della loro posizione con lo scopo di perseguire personalmente degli insegnanti, esponendo la loro identità a una gogna pubblica che alimentano nel più totale disprezzo delle elementari norme sul rispetto della vita privata. Delle norme che regolano, ad esempio, la protezione dell’identità e della vita privata in ambito giudiziario e che devono essere applicate anche dalla politica. Agire in questo modo non è accettabile, nuoce al dibattito e avvilisce il significato di atti parlamentari il cui scopo non è quello di richiedere il licenziamento di uno o più funzionari esponendo la loro identità ai media. Non è nemmeno ammissibile che degli eletti esprimano delle minacce personali. Il Partito Socialista ribadisce piena fiducia ai docenti, esprime il suo sostegno agli insegnanti e chiede che questa questione venga affrontata in modo serio affinché non si ripeta.

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