No all’abolizione dell’imposta preventiva: consegnate le firme per il referendum

Un comitato interpartitico composto dal Partito Socialista, dai sindacati e da I Verdi ha consegnato oggi alla Cancelleria federale a Berna quasi 60’000 firme vidimate per il referendum contro l’abolizione dell’imposta preventiva sugli interessi delle obbligazioni svizzere. L’imposta preventiva è stata introdotta per evitare che i gestori patrimoniali disonesti, i ricchi investitori e gli oligarchi ingannino il fisco. Questa abolizione, decisa dalla destra in Parlamento per volere delle lobby delle banche e delle multinazionali, rappresenta quindi un lasciapassare per la criminalità fiscale a favore dei ricchi svizzeri e stranieri a spese della collettività.

“Questa legge è un tassello importante del grande piano della destra, che vuole ridurre sempre di più le imposte per le grandi imprese e i ricchi a spese della collettività”, dice il co-presidente del PS Cédric Wermuth. “L’abolizione dell’imposta preventiva fa parte di una lunga serie di proposte fiscali che favoriscono unilateralmente il capitale. Alla fine, solo i salari, le pensioni e il consumo saranno tassati”.
Questa promozione della criminalità fiscale decisa dalla destra è uno schiaffo a tutte e tutti i contribuenti onesti che devono pagare le tasse su ogni franco del loro reddito e sul loro conto di risparmio, dovendo anche compensare l’ammanco fiscale. “Saranno le persone oneste a rimanere fregate: dovranno infatti continuare a pagare l’imposta preventiva sui loro piccoli patrimoni deposti nei conti di risparmio, mentre i grandi investitori ne approfitteranno”, dice la Consigliera nazionale socialista Prisca Birrer-Heimo. “Bisogna mettere un freno a questa tendenza di privilegiare solo i più ricchi”.
L’abolizione proposta comporterà grandi perdite finanziarie per la Confederazione. “Questa legge è una bomba a orologeria. Oltre a un costo di una tantum di un miliardo di franchi, il dipartimento delle finanze prevede perdite fiscali annuali di quasi 200 milioni di franchi nell’attuale contesto di bassi tassi d’interesse”, dice il Consigliere nazionale del PS Samuel Bendahan. “Tuttavia, è probabile che il costo effettivo sia molto più elevato non appena il livello dei tassi di interesse salirà di nuovo. Inoltre, la stima non tiene conto dell’aumento della criminalità fiscale”.
Mentre i criminali fiscali e i grandi investitori vengono sgravati, i lavoratori e le lavoratrici sono sempre più sotto pressione a causa dell’aumento dei premi di assicurazione malattia e degli affitti. “La destra continua ad aumentare queste disuguaglianze”, dice il presidente dell’USS e Consigliere nazionale del PS Pierre-Yves Maillard. “I lavoratori e le lavoratrici dovranno continuare a pagare l’imposta preventiva sui loro conti di risparmio. Al tempo stesso, risentiranno dell’impatto della mancanza di denaro nelle casse dello Stato per compiti importanti a causa di queste enormi perdite fiscali”.
Come sostiene perfino l’amministrazione federale delle finanze, la Svizzera deve affrontare grandi sfide finanziarie nei prossimi anni: la previdenza vecchiaia, il cambiamento climatico o la perdita della biodiversità. “Rimane un mistero perché in queste circostanze la maggioranza di destra voglia distribuire ulteriori privilegi fiscali per i grandi investitori”, dice il Consigliere nazionale dei Verdi Gerhard Andrey. “Così facendo, si impediscono importanti investimenti per il futuro della Svizzera e si indebolisce la nostra piazza economica”.

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