La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha chiesto alla Svizzera di adeguare le pensioni per le persone superstiti, poiché oggi le vedove sono trattate meglio dei vedovi nell’AVS (Assicurazione Vecchiaia e Superstiti). Tuttavia, invece di aumentare le pensioni per i vedovi, come richiesto dalla CEDU, il Consiglio federale intende ridurre quelle delle vedove per 350 milioni di franchi entro il 2030. Il PS Svizzero deplora questa scelta, che attacca frontalmente il potere d’acquisto della popolazione e si opporrà a questa decisione in Parlamento.
«Meno pensione per le vedove invece che più pensioni per i vedovi. Il Consiglio federale, dominato dai partiti borghesi, trasforma senza motivo un progetto di uguaglianza in un progetto di smantellamento sociale. Il PS si opporrà a questa proposta. È infatti necessario un adeguamento verso l’alto», critica la Consigliera nazionale Barbara Gysi. «È sconvolgente che il Consiglio federale voglia tagliare le pensioni per le donne già attualmente vedove. Per le donne la cui situazione finanziaria è già difficile, la soppressione di una pensione dopo molti anni può essere fatale.»
Il campo borghese sta attualmente conducendo una politica finanziaria ed economica che è un attacco frontale alla Svizzera solidale. «Piuttosto che proporre riduzioni delle prestazioni, in questi tempi di incertezza e aumento dei prezzi, dobbiamo urgentemente rafforzare il potere d’acquisto della popolazione», dichiara il consigliere agli Stati Pierre-Yves Maillard. «Il Consiglio federale ripete costantemente che le finanze della Confederazione sono sotto pressione. Tuttavia, quando si tratta di concedere miliardi all’esercito o regali fiscali ai più ricchi e alle grandi aziende, i mezzi sembrano esserci.» Il PS si opporrà a questi peggioramenti PS e chiederà correzioni durante il dibattito parlamentare.